Nazione di nazioni, per dirla con Lyndon Johnson; immensa terra di contraddizioni così profonde che fatichiamo a credere possano convivere nella stessa casa. Invece è ciò che sappiamo succedere da decenni, da quando cioè gli Stati Uniti sono diventati punto di riferimento imprescindibile per tutti – in positivo e in negativo (non necessariamente in alternativa). Luci e ombre emerse anche in questi complessi giorni. Da un lato Netflix ci propone il racconto di un momento che ha segnato la storia della contemporaneità, quando si è finalmente iniziato a pensare che i diritti civili riguardassero anche le persone con disabilità; dall’altro, però, davanti alla crisi scatenata dal covid-19 sono riesplose tutte le ingiustizie e le discriminazioni che vivono indisturbate (o poco disturbate) all’interno degli Usa. Pensiamo a poveri, persone con disabilità, afroamericani, senza fissa dimora…

È Carlo Cinus a presentare il film Crip Camp (2020) ambientato nello sgangherato campo estivo per giovani con disabilità che – lungo la strada per Woodstock – ha innescato un processo storico senza pari. Ancora non concluso, ma comunque ben avviato, modello (con mille varianti) per molti altri Paesi.

Qualche settimana fa invece, quando il covid-19 si è abbattuto sugli Usa, ha fatto discreto rumore la notizia – riportata da Elena Molinari su Avvenire – dei parametri di ordine intellettivo che una decina di stati ha indicato nei criteri guida forniti ai medici per decidere chi attaccare al respiratore; in una parola, a fronte di risorse scarse per una domanda altissima, nessuna cura per le persone con disabilità. Lo sdegno è stato grande (alcuni politici statunitensi hanno poi fatto sentire la loro opposizione), e se qui Laura Coccia – che incontra regolarmente gli studenti nelle scuole – esprime la sua, lo fa aggiungendo allo sdegno una strategia d’azione. Resta comunque l’amara consapevolezza di come la decisione dei 10 stati sia coerente con le politiche che da tempo gli Usa praticano nei confronti delle persone con disabilità. È il caso, ad esempio, ce lo racconta Giulia Galeotti, dei trapianti: le persone con handicap finiscono sempre (se sono così fortunate, da finirci…) agli ultimi posti delle liste dei riceventi.


Per un presente migliore – «Mai come in questo momento riconosciamo il privilegio di vivere in questo posto»: con il covid-19, sono arrivate anche le cronache settimanali dalla casa famiglia Il Carro di Roma. Non ci sono ricette univoche per affrontare la quotidianità in situazioni come quella che stiamo vivendo: ma mentre seguiamo con apprensione le notizie provenienti dalle strutture che accolgono persone con disabilità, le riflessioni suggerite dall’esperienza di vita comunitaria del Carro sono sicuramente utili per provare a costruire un presente migliore.

Da casa – Oggetti di scarto in casa potenziale materia prima per piccole creazioni: sono i suggerimenti, come i tappi di sughero reinventati, di Giada Di Vecchio. Oppure l’iniziativa #intantofaccioqualcosa di Uovonero, Autismo è e Spazio Nautilus tra puzzle, cruciverba, allenamento casalingo e letture in CAA. E se due educatrici e un’insegnante di sostegno hanno lanciato un canale YouTube con storie e curiosità in comunicazione facilitata, anche Federico ci dice la sua.

Polpette di Federico


Il blog di Benedetta

Mi ha telefonato Giuseppe Conte

Mi ha telefonato Giuseppe Conte. Aveva la giacca e la cravatta e il ciuffo come in televisione. Lui mi ha detto proprio queste precise parole: “Cara Benedetta, come stai? Tutto bene?» Continua a leggere…


Prima di salutarvi, una bella notizia: tra i 17 esperti nominati da Conte per programmare la ripartenza dell’Italia, c’è anche Giampiero Griffo, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Griffo sarà presto ospite di Ombre e Luci.

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Immagine di copertina: Crip Camp © Netflix

Si fa internazionale la newsletter, e per la prima volta entra in diretta la voce della politica: apriamo con le luci e le ombre (di ieri e di oggi) degli Stati Uniti verso le persone con disabilità; proseguiamo con il racconto del Carro, casa famiglia capace di reinventarsi durante la quarantena; concludiamo con la telefonata del presidente Conte a Benedetta.

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L’analisi – Questa volta l’esperta ve la proponiamo noi: forti del suo curriculum (che vanta, tra l’altro, quarant’anni di insegnamento alle medie e trenta di madre di un romanista con disabilità), abbiamo chiesto a Nicla Bettazzi un commento alla lettera inviata al...

Se le immagini parlano più delle parole – Newsletter n. 15

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Newsletter n. 14 – Accelerazioni e frenate ultima modifica: 2020-04-24T07:08:15+00:00 da Redazione

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