Domenica 6 ottobre sono andata a correre a Tarquinia, che sta proprio sul mare, con tutti i miei amici di Athletica Vaticana. Mi avevano detto che io dovevo fare solo il tifo. E io ho detto di sì. Però ho detto una bugia perché io, con la mia testa, ho deciso subito che correvo. Mi hanno detto che loro correvano un’ora. Io non corro un’ora, mica sono matta! Io corro poco poco. Poco così. Però corro tanto veloce, come un fulmine. Come Filippo Tortuuuuuu! Allora che io fatto? Furba, ho fatto finta di fare il tifo invece quando vedevo arrivare quelli con la maglietta di Athletica Vaticana passavo sotto le barriere e mi mettevo a correre con loro. E loro si fermavano e arrivavano sul traguardo tenendomi per mano. L’ho fatto 16 volte. Mi sono divertita un sacco. Mamma mi ha sgridato. Mi diceva “attenta, Bene!”. Ma io facevo finta di non sentire. Tanto lei non mi sgrida davanti a tutti.
Ma più di tutto mi sono divertita quando è arrivata la mia amica del cuore Sara sulla sedia a rotelle. Poi quando hanno dato le medaglie. La volevo pure io così sono andata insieme a tutti quelli che chiamavano. Anche se non li conoscevo. Ho visto che non davano sole le medaglie ma pure il salame, la pasta e la marmellata. Però a me hanno dato solo la medaglia. Allora sono andata a mangiare a un campeggio, sul mare, con tutti i corridori. Tagliolini al ragù, arista con patate e crema catalana. Il caffè io non l’ho voluto. A me piace passare la domenica così, insieme a quelli che fanno lo sport e corrono. Sono tutti gentili. Sorridono tutti. Mi battono il cinque. Mi dicono tutti “daje bella”. Mi applaudono. Mi fanno le foto e i video. Mi chiedono come vado a scuola. Io faccio tante amicizie nuove. Mi presento e dico a tutti che sono bravi così sono tutti contenti. Mi dispiace solo quando devo tornare a casa. Io vorrei restare lì fino a notte fonda. Anche perché il giorno che viene dopo è sempre lunedì e devo andare a scuola. Meglio andare a correre che andare a scuola. Molto meglio. Anche se vado a ginnastica ritmica.
Mi piace andare in palestra ma non c’è tutta la festa che fanno i corridori. Loro si divertono a fa’ festa, si abbracciano e poi alla fine della corsa mangiano la crostata e bevono acqua. Mamma mi ha detto solo io mi sono messa a correre passando sotto le barriere. Tutti gli altri figli stavano fermi dietro le barriere. Però io mi annoiavo a stare lì ferma a guardare. Mi ero stufata. Ma già lo sapevo perché lo avevo deciso prima che correvo. Ma ero stata zitta sennò mi fermavano. Poi per non farmi sgridare da mamma mi sono messa insieme a quelli di Athletica Vaticana a farmi le foto così mi hanno protetta. Mamma diceva che era pericoloso e che potevo cadere. Mamma sbagliava perché mi sono divertita e non sono caduta proprio per niente. La prossima volta lo rifaccio. Sicuro.
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