Benedetta ragazza! | N. 146

di Benedetta Mattei

“Daje Benedetta”, “Daje tu, bello!”

24 Ago 2019 | Benedetta ragazza!, N. 146 | 0 commenti

Mercoledì e venerdì sono i miei pomeriggi preferiti perché vado in palestra a fare ginnastica ritmica. La mia insegnante Camilla è molto brava, quasi come me. Io le do retta così faccio bene gli esercizi e miglioro. Mi piace tantissimo fare la verticale e la ruota e poi mi diverto a fare le coreografie con le mie amiche. Tutte abbiamo un compito che ci dice Camilla. Ma alcuni passi sono uguali per tutte e dobbiamo stare attente a farli insieme, guardarci. Questo mi piace tanto. Il sabato mattina vado a giocare a calcio con la mia squadra, la As Roma. Sono attaccante e faccio tanti gol. E dico “tiè” al portiere. I mister mi gridano di tornare in difesa ma io mi stanco a correre e resto sempre in attacco. Preferisco giocare vicino alla linea bianca di lato perché c’è l’ombra e non sudo. Ogni tanto coi miei compagni vado allo stadio a vedere la Roma, anche se non vince mai. E che ci vuoi fare? Dovrei giocare io! Lo sport che più mi diverte è l’atletica, correre e saltare. Ho tanti amici campioni delle Fiamme Gialle che vanno alle Olimpiadi. Margherita Magnani corre forte e mi sta simpatica. Mi piace anche Giulia Alessandra. Io quando le vedo in tv faccio il tifo per loro e urlo “Maggiee Magnaniiiiii!”. Sono amicissima anche di Filippo Tortu e di Gimbo Tamberi che salta in alto ma proprio in alto alto. Lui mi insegna come si salta e mi dice che non devo butare giù l’asticella. Io passo sotto che è meglio. Lui invece passa sopra però è molto più difficile passare sopra. Lo sport mi piace perché non mi annoio, è una novità sempre, non lo faccio mai dai sola, ma sempre con qualcuno e così rido e conosco tanti nuovi amici, soprattutto quando vado con papà alle maratone. Sono tutti matti, mi danno i baci e il cinque e dicono “daje Benedetta” e io rispondo “daje tu, bello!”.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 146, 2019

SOMMARIO

Editoriale
Uomo del Regno di Giulia Galeotti

Focus: Jean Vanier
Jean e il carro di Geneviève di Giulia Galeotti
Il coraggio di cambiare di Giulia Galeotti
Levatrice di cose nuove di Cristina Tersigni
Ci ha fatto vedere ciò che non avevamo ancora visto di Andrea Lonardo
Il tesoro nascosto nel campo di Cristina Tersigni
L’autista più illustre di Serena Sillitto
Il tuo ultimo soffio di Angela Grassi

Dall'archivio
Ritrovare la nostra umanità di Jean Vanier

Spettacoli
La tenerezza di Jean in un film di Anne Dagallier

Libri di Jean Vanier
Le grandi domande della vita
Ho incontrato Gesù, mi ha detto: "ti voglio bene"
La comunità, luogo del perdono e della festa
Larmes de silence

Diari
«Daje Benedetta», «Daje tu, bello!» di Benedetta Mattei
Come avrei voluto vederti più spesso di Giovanni Grossi

 

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Padel, una parola che non si capisce

Io non ho capito perché chiamano padel i racchettoni. Quando mi hanno invitata ad andare a vedere il torneo di padel di Athletica Vaticana io non capivo che cosa era, che cosa facevano e che cosa dovevo fare io. Io padel non sapevo cosa voleva dire. Quando mi invitano...

“Daje Benedetta”, “Daje tu, bello!” ultima modifica: 2019-08-24T07:19:54+00:00 da Benedetta Mattei
NasoMano

di Arianna Giuliano

Benedetta Ragazza!

di Benedetta Mattei

Senza Filtro

di Giovanni Grossi

Articolo 1

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Il mondo ascoltato da me

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Vite preziose

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