Che cosa ha spinto alcuni di noi, giovani o adulti a far parte di Fede e Luce?
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Che cosa ha spinto alcuni di noi, giovani o adulti a far parte di Fede e Luce?
Le storie di questo numero sono storie di volontariato
Jean-Marie Petitclerc ha consacrato la sua vita ai giovani dei quartieri cosiddetti “difficili”.
Si può parlare di amicizia in senso stretto quando tante ineguaglianze e differenze dovute all’handicap separano due persone? Così ci spiega Padre Nicolas Buttet fondatore della comunità “Eucharistein” che accoglie giovani in stato di disagio
Pennablù ci pensa su:
Un progetto di casa famiglia “Ndangwini” in Mozambico dove vengono accolti con modalità e tempi diversi alcuni bambini orfani
Priscilla nel 2008 è partita per il Vietnam con il MEP (Missioni Estere Praigi) dove si è occupata soprattutto di bambini dai 2 ai 9 anni. Oggi lavora in un centro di protezione per l’infanzia nella periferia parigina
L’anno scorso a scuola ci hanno fatto un corso di Primo Soccorso. Non mi è dispiaciuto per niente e visto che...
Dopo tre mesi di questa esperienza posso dire che oggi guardo l’altro che incontro per strada in modo diverso
Flaminia racconta la sua prima esperienza di volontariato in un campo rom di Spinaceto in cui aiuta una bambina di 12 anni con l’inglese e la matematica
Qualche consiglio per facilitare il contatto con le persone disabili
Che le celebrazioni comincino
Scrivere di come ho conosciuto Fede e Luce richiede uno sforzo di umiltà poiché devo rivelare una pagina della mia vita con un inizio del quale ancora oggi, a più di venticinque anni di distanza, mi vergogno.
20 scarne parole, dette dal mio viceparroco di allora, Don Filippo Morlacchi, nel 2000 che diedero inizio alla mia lunga avventura a Fede e Luce