Suggerimenti
Sono la mamma di Tamara, una ragazzina dolcissima, con dei tratti autistici (forse) perché una diagnosi ben precisa non è mai stata fatta da chi la segue.
Vorrei darvi qualche suggerimento riguardo alla rivista Ombre e Luci, per me è già molto interessante, ma sempre suscettibile di miglioramenti.
Per prima cosa mi piacerebbe che si parlasse più a fondo della sofferenza dei nostri ragazzi e di come la società (quella più sensibile) potrebbe fare per aiutare di più le famiglie che troppo e spesso sono lasciate sole a se stesse.
Poi vorrei si parlasse di autismo più spesso, ed in modo che questa realtà, poco conosciuta avesse un riconoscimento, come tante altre malattie sono già conosciute dai mass-media.
Poi sarebbe bello per i genitori conoscere i nomi di centri dove i nostri ragazzi potessero soggiornare durante le vacanze estive, insieme con i coetanei senza problemi.
Perché non parlare anche delle grosse difficoltà che hanno le famiglie e i bambini, quando ogni anno la scuola assegna sempre insegnanti di sostegno diversi, senza alcuna preparazione per questi problemi, e quindi inadeguati ai loro compiti di educatori, così importanti negli anni di crescita.
Certa della vostra attenzione, chiudo la lettera allegando i nomi di persone che, spero, vorranno aderire al vostro abbonamento. Auguri per la vostra bella rivista; mi piacerebbe diventasse mensile.
Saluti Marina Frassineti (Modigliana)
Grazie per i tuoi consigli preziosi. Cercheremo di seguirli.
Alcuni lettori ci chiedono, come te, di trasformare Ombre e Luci, da trimestrale a mensile. Sarebbe già un grosso passo avanti passare a bimensile. Ci occorre per questo raddoppiare il numero degli abbonati. Ci riusciremo?
Cerchiamo una parola nuova
Non so se vi ricorderete di me, sono il padre di Consuelo, una bambina Down che ora ha dieci anni; ho iniziato ad abbonarmi a Ombre e Luci quando mia figlia Consuelo aveva tre o quattro anni e voi pubblicaste la sua foto sulla rivista e avete pubblicato anche alcune mie lettere. Poi iniziammo a frequentare il gruppo di Fede e Luce di Marzocca (AN). Nel mese di giugno 1992 è arrivata Marina, la sorellina di Consuelo; non potete immaginare la sua contentezza. Ha aspettato i nove mesi dell’attesa con tanta ansia e con tanto amore; ci ha aiutato nei preparativi, e ha scelto lei i panni da metterle. Ora Marina ha un anno e mezzo e Consuelo la segue con tanta dolcezza. Ma con la nascita di un’altra figlia sono aumentati i lavori e ci rimane poco tempo libero. Non siamo più potuti andare dal gruppo di Marzocca ma loro ci hanno capito e ci attendono con ansia.
Per quanto riguarda il giudizio sulla rivista, di critiche non ne ho da fare; posso solo fare qualche considerazione. Sono utili i servizi, la parte dedicata alle lettere va bene. Sono utili gli indirizzi che di volta in volta ci fornite, i libri che consigliate; ci date sempre notizie attuali e molto utili. I servizi fatti sui centri sono di grande aiuto. La rivista andrebbe bene che arrivasse mensilmente.
Avrei da esporre una piccola idea: vorrei poter trovare una parola in alternativa a quella già in uso, handicappato; una parola che già di per sè è già un grosso peso; oggi si usa molto dire «disabile», ma penso che non sia un giusto termine. Si potrebbe provare a fare tra i lettori della rivista un sondaggio per cercare di trovare un termine in alternativa a quelli in uso.
Marcello Di Virgilio (Matelica)
D’ora in poi , cercheremo sempre di più di usare il termine «disabile» che sembra di maggior gradimento ai genitori e agli educatori. Grazie del consiglio. Auguri di cuore a tutta la tua bella famiglia.
A me è subito piaciuta
Ho 24 anni e sono insegnante di religione nella mia città. Ho conosciuto la rivista, lontano da casa, esattamente a Vittorio Veneto, durante gli esercizi spirituali che faccio annualmente. Ho sempre avuto particolare sensibilità nei confronti dei nostri fratelli più svantaggiati, soprattutto i bambini, quindi, appena finito di leggere la «nostra rivista» ho deciso di abbonarmi. A me è subito piaciuta perché fa toccare con mano le difficoltà, i progressi, le gioie e i dolori di queste persone, oltre a dare notizie utili di diversa natura. Con piacere vi comunico i nomi di altre persone, sperando insieme a voi che si abbonino al più presto. Vi ringrazio e vi saluto.
Barbara (Siracusa)
Interessante
Colgo l’occasione attraverso questa lettera per rallegrarmi con voi per la vostra rivista che ritengo interessante sia dal punto di vista culturale che da quello umano.
Secondo me è molto arricchente e in essa trovo punti di riflessione ariche per quanto riguarda il mio lavoro (assistente in una casa d’accoglienza per ragazze deboli mentali) o le persone che seguo (handicappati in casa propria).
Daniela Drei (Forlì)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.44, 1993
Sommario
Editoriale
Segni di speranza di M. Bertolini
Speciale: Segni di speranza
Florent nella scuola italiana di M. C. Chivot
Costruire la capacità di sperare (in un ospedale psichiatrico) di N. Livi
Due piccole isole di luce di N. Schulthes
La fede si vive: così si impara di S. Sciascia
Dare loro una vita normale di A. Beretta
Imparando a vivere bene con Jimmy - 2° partedi M. S. Tomaro
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Proviamo un'altra volta: Sesso e affetto
Libri
È nato un bambino Down
Appuntamento con maria maddalena, E. Marie