Sull’handicappato mentale adulto sono stati scritti pochi libri. Fino ad oggi quasi tutta l’attenzione è stata accentrata sul periodo della crescita e della formazione del bambino e del giovane portatore di handicap. E un periodo questo in cui tante possibilità di cura e di riabilitazione sono ancora aperte e l’opera del terapista, dell’educatore, dei genitori e degli amici, e profondamente incisiva. Questo periodo è la premessa ad una serena vita futura.
Che fare dopo? Come continuare quell’educazione, che noi consideriamo permanente, fino ai giorni della vecchiaia?
Come accade ad ognuno di noi, ma all’handicappato mentale in modo particolare, man mano che passano gli anni le capacità di apprendimento si riducono, mentre le esigenze piu profonde della persona rimangono le stesse. L’handicappato ha un bisogno speciale di essere accompagnato, aiutato ed amato. Ha bisogno di essere stimolato, sollecitato ad agire, ha bisogno di stare con gli altri, di progredire e di vivere una vita autentica e serena.
Come rendere possibile tutto questo? Quali decisioni prendere? Quali atteggiamenti assumere? Questo libro breve, ma denso di riflessioni e di suggerimenti, cerca di rispondere a tali domande e a tanti interrogativi che genitori, educatori, amici si pongono quotidianamente.
L’autore è un collaboratore del Centro Studi e Ricerche sul disagio e il disadattamento dell’Università Cattolica di Brescia. In questo libro egli segue la persona adulta portatrice di handicap nella sua vita in famiglia, in istituto, nelle comunità, sul lavoro, e ne mette in luce le esigenze profonde e la possibilità di rispondervi. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all’attività e alla formazione dei volontari.
Attraverso ampie citazioni e commenti viene riproposta l’opera di Jean Vanier, il suo atteggiamento e la sua spiritualità.
Anche noi la sentiamo così, bella, così familiare e così difficile. Non c’e dubbio però che ogni volta che parliamo di educazione — e in particolare di educazione permanente — parliamo di difficoltà, di fatica. Ma siamo tutti consapevoli che abbiamo anche davanti allo sguardo, come modelli, esperienze fatte e traguardi raggiunti vissuti nella serenità e nella gioia. Siamo convinti insieme all’autore che difficoltà e fatica porteranno i loro frutti.
– Natalia Livi, 1993
Natalia Livi, è stata una delle storiche collaboratrici di Ombre e Luci. Ha contribuito alla rivista dal 1991 al 2004.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.41, 1993
Sommario
10 anni di Ombre e Luci: Una grande famiglia
Più che una rivista, una grande famiglia di M. Bertolini
Eravamo soli e... siamo rinati di R. Czerwinski
Un mondo che cambia di G. De Vita
Proibito amarlo di Monica L.
Francesca e Sabrina
E ci aiutiamo a camminare di N. L.
Mio fratello nel suo guscio di Filippo R.
Laboratori
Storie di lavoro e di amicizia di M.T. Mazzarotto
Un laboratorio chiamato l'Alveare di M.T. Mazzarotto
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Indice degli articoli di 40 numeri di Ombre e Luci
Libri
L’handicappato mentale adulto, V. Mariani
Il bambino magico, A. e F. Brauner
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