Direttore, proprietari, lavoratori del Luna Park dell’EUR a Roma, sensibilizzati dalle visite frequenti dei bambini handicappati della comunità dell’Arca, hanno avuto l’idea di fare una giornata di particolare accoglienza per tutte le persone handicappate di Roma. Si è formato un comitato e insieme, direttore, impiegati, le Piccole Sorelle di Gesù (che hanno al Luna Park un loro stand) si sono impegnati a preparare bene la giornata che hanno intitolato «DIVERTIAMOCI INSIEME»
Appena arrivato al Luna Park, ho capito che in quel luogo stava accadendo qualcosa di nuovo, di entusiasmante: ovunque regnava il sorriso. Centinaia di ragazzi handicappati si erano tuffati in quella atmosfera fatta di suoni, luci, colori. La loro frenesia e il loro entusiasmo diventavano spettacolo nel divertimento: chi ballava, chi inventava scherzi, chi faceva il «trenino» con le carrozzelle, chi salutava gli a mici. C’era davvero tanta voglia di vivere.
La semplicità e la freschezza di spirito di questi nostri amici ridicolizzava tutta quella gioventù che si sente forte solo perché normale, ma che è già annoiata e stanca della vita. Negli occhi dei passanti ho letto tanta sorpresa e curiosità, comunque tutti avevano un atteggiamento di vero rispetto.
Il coraggio degli handicappati di vivere una simile esperienza è segno di maturità: volevano anche educare, sensibilizzare e provocare il mondo circostante, affinché l’handicap non fosse considerato né una «punizione», né una realtà per uomini di serie B, ma solo come una condizione. I gestori delle giostre hanno condiviso con entusiasmo questa splendida realtà: dai loro microfoni si diffondevano parole di spontanea solidarietà… «chi ha avuto paura fa gratis un altro giro». La loro disponibilità e simpatia erano per i partecipanti un fraterno abbraccio.
Queste circostanze fanno comprendere quanta umanità possa esistere nel mondo e nel nostro prossimo, se solo ci si a pre di più, con più gioia, alla vita. Simili esperienze dovrebbero far riflettere sul ruolo dei genitori, dei fratelli, degli amici di persone handicappate. Proprio noi che siamo più vicini a certe situazioni, dovremmo trovare sempre di più la voglia di vivere, di amare, di testimoniare fede e speranza. È questo il motivo che spinge a stare INSIEME: incontrarsi permette di insegnare agli «annoiati della vita» che, nonostante la stanchezza, il dubbio, la difficoltà, c’è ancora chi cerca, chi vuole, chi vive sempre come quel giorno al Luna Park. Un bel simbolo di quel che accadeva è nel fatto che quel pomeriggio ad ogni fontanella si trovavano delle suore sorridenti che offrivano da bere: non è forse questo un bel simbolo dell’amore?
Sì, il 31 maggio è davvero accaduto qualcosa di nuovo al Luna Park. La prima giornata dedicata al disabile è stata una nuova ed incisiva tappa per sconfiggere l’indifferenza che può frenare i nostri entusiasmi. È stato un momento che ci fa credere ancora di più come sia possibile integrarsi con il mondo di ogni giorno.
Qualcosa di grande è accaduto: per ore intere ho visto persone veramente felici che sorridevano alla vita e alla loro esistenza.
– Riccardo Guglielmin, 1990
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.32, 1990
Sommario
Lezione di danza insieme di Mariangela Bertolini
Abib, Mohamed, Naima
Accogliere un bambino autistico di Beatrice Frank
Io sono una come voi: una mamma
Preghiera della malattia
Una passegiata in campagna di Gilberte Roger
Chi ha avuto paura fa gratis un altro giro di Riccardo Guglielmin
Ma non sono sola di Gaia Valmarin
Malattia mentale e legge di Sergio Sciascia
Malattia mentale - Una soluzione giusta di Sergio Sciascia
Rubriche
Libri
Il tuo nome è Olga di J. M. Espinàs
Il corpo spezzato di J. Vanier
Bibliografia italiana sui disturbi dell'Udito, della Vista e del Linguaggio di S. Legati