Il pellegrinaggio è un gesto concreto per manifestare il desiderio di avanzare insieme in un cammino di fede, di speranza di amore.
Invitare a un pellegrinaggio può sembrare un gesto audace.
La stessa parola ricorda una manifestazione fuori moda, che non fa più per noi. Eppure il pellegrinaggio è un avvenimento importante.
Per andare in pellegrinaggio bisogna lasciare il proprio paese,la propria città, la propria casa, le piccole abitudini. Si tratta di rispondere a una chiamata che ci spinge anche ad uscire da noi stessi per incontrare l’Altro. La nostra risposta, se è vera, esige un cambiamento del cuore. Il pellegrinaggio è un cammino che ci impegna personalmente. Per questo, al momento di partire, sentiamo in noi un misto di entusiasmo e di inquietudine.
A Fede e Luce scopriamo un altro aspetto del pellegrinaggio: riceviamo una luce speciale dal fatto che i nostri fratelli handicappati nell’intelligenza occupano fra noi il primo posto. In un mondo in cui la parola è spesso impotente, il pellegrinaggio è un gesto che parla.
Handicappati nel fisico e nella psiche, handicappati nel ragionamento o handicappati moralmente e spiritualmente dal peccato e dall’egoismo, siamo tutti fratelli. Insieme ci mettiamo in cammino.
In montagna, quando il sentiero è difficile, si segue una guida e si ha fiducia della sua esperienza. La guida fa la strada, semplicemente, senza parlare, senza commentare… E gli altri la seguono sospirando, lagnandosi, fermandosi per riprendere fiato…
Così, alla testa del nostro cammino, noi metteremo i più piccoli fra noi, quelli che, secondo lo spirito di Fede e Luce, sono scelti per «farci la strada», coloro con i quali e non per i quali abbiamo deciso di partire.
Quelli che spesso il mondo — con il suo giudizio — considera senza importanza, disprezza, ritiene inutili o «disgrazie», saranno le nostre guide perché il Vangelo dice che ad essi appartiene il Regno dei cieli.
Con il loro silenzio, la loro immobilità, il loro modo bizzarro di esprimersi, con i loro gesti inconsulti, il loro povero ragionamento, il loro sguardo pieno di tenerezza, con il loro sorriso pieno di fiducia e la semplicità di cuore, ci apriranno il cammino del Vangelo vissuto e delle Beatitudini.
– Mariangela Bertolini, 1990
Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.
Tutti gli articoli di Mariangela
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.31, 1990
Sommario
Che cosa è Fede e Luce di M. Bertolini
La vocazione di Fede e Luce di J. Vanier
Cammino d'amore di Redazione
L’amicizia a Fede e Luce di A. Petri
Incontro di una comunità di Fede e Luce di C. Chatain
Il 4° momento: tra un incontro e l’altro di F.S.B.
Èquipe di coordinamento: come funziona di Redazione
I giorni del campo di Redazione
Fede e Luce giorno e notte di N. B.
Viaggio insieme per crescere tutti di M. Bertolini
Un nuovo modo di vedere la vita di F. Gammarelli
Vita e amore si erano spenti di R. Ozzimo
Sono anche figli di tutti di M.T.M.
Scendi ancora un po’ di L Sankalé
Incontro internazionale: Edimburgo 1-9 agosto 1990 di L. Bertolini
Fuori dalle catacombe – Fede e Luce in Europa Orientale di M. Przeciszewski
Per altri valori – Fede e Luce in Svizzera di Y. Bonvin
Nel Libano in guerra, Fede e Luce per sperare di R. Tamraz
Mirella, Pablo, Silvia, Claudia, Patrizia di Redazione
Una grande famiglia del mondo di Redazione
La persona fragile via verso l’unità di J. Vanier
Domande e risposte su Fede e Luce di Redazione