La famiglia ha bisogno di sentirsi accolta in una comunità cristiana, per capire il senso di una sofferenza così difficile da accettare.
- Informarsi seriamente sulla complessa realtà degli handicappati;
- Raccogliere notizie sulla presenza e sui bisogni delle persone handicappate presenti nel territorio;
- Fare il possibile per colmare le lacune dei servizi pubblici o privati per le persone handicappate e per iniziative significative e promozionali (servizi di accompagnamento per persone che non si possono spostare da sole – servizi di assistenza domiciliare – ospitalità nelle famiglie) ;
- Promuovere iniziative concrete anche a scopo di sensibilizzare (per esempio per l’eliminazione delle barriere architettoniche della chiesa…);
- Inserire gli handicappati nei gruppi operanti in parrocchia e nelle iniziative che vengono realizzate;
- Aiutare le famiglie degli handicappati ad uscire dall’isolamento e dall’angoscia, attraverso l’amicizia personale;
- Aver cura che nel consiglio pastorale sia sempre presente la voce degli handicappati e delle loro famiglie;
- Mettersi in contatto con un gruppo Fede e Luce per avere dei consigli.
– Redazione, 1988
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.23, 1988
Sommario
Articoli
E aspettò che ci accorgessimo di lui! di V. Palmisano
Il posto di mia figlia nella Chiesa di Monica Varoli
L’educazione alla fede dei nostri figli con h.m. di H. Bissonier
Come fare l’educazione religiosa di H. Bissonier
Esperienza di preparazione di ragazzi h.m. all’eucarestia e cresima di A. M. Conte
A braccia aperte di C. d'Ermitanis
Che cosa può fare la comunità parrocchiale per le persone con handicap
Rubriche
Dialogo Aperto
Vita Fede e Luce