Tu sei là, davanti a me, con il tuo corpicino ogni giorno più lungo, in fiore, come è la natura in quest’epoca, ma che ancora non dimostra la tua adolescenza.
Con lo sguardo attratto da ogni cosa meccanica o lucente come una piccola gazza,
con il dito eternamente in bocca ed il mento umido di saliva…
Dicono che sei una bimba grave, la diagnosi è questa,
ma i tuoi genitori non sanno quanto valore abbia la tua vita.
In te è la semplicità di chi resta sempre un fanciullo; semplicità per tanti troppo difficile da possedere.
In te la grandezza dei personaggi importanti, di quelli la cui presenza richiede silenzio e rispetto.
In te la forza dei trascinatori silenziosi di folle…
Con la tua vita, apparentemente senza valore, ci conduci,
mi conduci a credere e vivere la fratellanza e l’amore
e quando ti tengo tra le mie braccia
sei tu in realtà che sostieni il peso di tutte e due.
Maria Grazia Pennisi
Questo articolo è tratto da:
Insieme – Speciale Fede e Luce 1981