Sono sempre imbarazzato quando mi domandano di spiegare che cosa è Fede e Luce. È necessario rispondere con una parola: un’associazione? un movimento? uno spirito?
Per me Fede e Luce è: visi che ho imparato a vedere, nomi che ho imparato a pronunciare, persone che ho imparato ad incontrare.
L’originalità di Fede e Luce è data dall’insieme di piccole comunità insolite. Ogni comunità infatti è formata per un terzo da persone rese fragili da un handicap mentale, per un terzo dai loro famigliari (genitori, parenti, fratelli, e sorelle), per un terzo da amici, soprattutto giovani. Le persone che compongono la comunità sono dunque di ogni età, di ogni intelligenza, cultura, ambiente…
I membri delle comunità Fede e Luce non vivono sotto lo stesso tetto. Si incontrano a ritmo regolare. Insieme pregano, riflettono, fanno festa.
Se la persona handicappata è al centro del messaggio di Fede e Luce, non è per fare di Fede e Luce un « movimento speciale per gli handicappati mentali a scapito dell’integrazione », ma perché la sua presenza è un richiamo costante a lasciarci contestare dallo spirito delle Beatitudini attraverso l’incontro con l’altro.
Questo articolo è tratto da:
Insieme – Speciale Fede e Luce 1981