Anche noi a Lourdes abbiamo osato guardare le nostre miserie, i nostri limiti, le nostre sofferenze. Quando Gesù è presente con le sue ferite non possiamo più nascondere le nostre piaghe: piaghe nelle mani, piaghe nelle gambe e soprattutto piaghe nel cuore. Non possiamo più tappare gli occhi, ma guardiamo in modo diverso, con amore: e questo cambia tutto.
E poi Gesù parla. Dice a Maddalena: “Non guardare più la tomba. Vieni alla luce. Guarda fuori, intorno a te. Guarda i tuoi fratelli: ce ne sono dappertutto, nel mondo intero. Non restare più da sola. Crea un gruppo di amici con i tuoi fratelli. Ed io, con le mie cinque piaghe, sarò in mezzo a voi!”
Ed ora, Gesù ci dice il suo segreto da annunciare ovunque: in America, in Africa, in Europa. Un segreto in tre punti.
“Io sono vivo, per sempre. Anche tu sei vivo, per sempre.
Ciò che hai di meglio,
il tuo cuore,
vivrà sempre,
come il mio,
anche se è debole e trafitto.
La Vita è il tuo tesoro. Sii felice di questo grande tesoro!”
“Io vado verso mio Padre.
Parto verso Colui che mi ama.
Mi aspetta. Vede che mi avvicino.
Mio Padre è anche tuo Padre.
Ti guarda con lo stesso amore con cui mi guarda.
È davanti a chi ama, anche se non camminiamo.
Vede il nostro cuore: lo trova più bello del sole più splendente; gli vuole bene. Ne ha bisogno per essere veramente felice.
Per questo vuole vivere sempre con noi.”
“Adesso va! Di’ il mio segreto a tutti quelli che conosci: a tuo padre, a tua madre, ai tuoi fratelli, alle tue sorelle, ai tuoi amici, a quelli che piangono, a coloro che sono pieni di salute.
Io ti ho nutrito: io sono in te.
Prendi il mio posto.
Và a parlare in mio nome, sorridi per me,
ama al mio posto.
Io ho bisogno di te: tu sei il mio testimone.
Tu oggi, con le tue piaghe, rappresenti Gesù!
Ti affido il mondo: ha bisogno di te.
Il mondo non può essere veramente bello senza di te.
Sii il cuore del mondo,
il cuore ferito di Dio nel mondo fino alle estremità
della terra!”
Jean Charles THOMAS
Lunedì di Pasqua, 20 Aprile 1981
se le nostre strade
sono fatte di ombre
o di luce
se tu mi tieni per mano
per me tutto diventa preghiera
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.30, 1981