Via Plinio 30! Chi si avvicina al citofono legge un mini-avviso: “suonare dove è scritto ‘Fede e Luce’ – Casetta”. Cosa significa una “casetta” nella “casa” più grande del Nazareth? Come mai?

Il fatto è che nel settembre del ’74 Nazareth – Via Cola di Rienzo ospitava un nucleo di persone, simpatizzanti di “Foi et Lumière”, per preparare il pellegrinaggio a Roma del Novembre ’75. Le riunione prima mensili, poi settimanali, qualche incontro di lavoro e di preghiera con Jean VANIER e i maggior interessati al Movimento Foi et Lumière, dettero inizio alla Segreteria Nazionale “Fede e Luce”… e aprirono a poco a poco gli occhi e il cuore anche a noi, Comunità di Via Cola di Rienzo. Un paio di suore si offrirono di dare una mano al lavoro incalzante degli ultimi mesi.

Finito il pellegrinaggio, la sede della Segreteria diventa stabile, ma il locale è piccolo per il lavoro che ormai c’è da svolgere, per le riunioni organizzative o di preghiera.

Se ne prevede uno più grande… anche se con un pò di reticenza da parte di alcune fra noi, trattandosi di un’aula che – se pur inutilizzata al momento – poteva essere sempre ripristinata per la scuola… Ma le testimonianze che appaiono sul giornalino “INSIEME” (bollettino di collegamento tra i vari simpatizzanti del Movimento), lo spirito con il quale si lavora, l’importanza e la gravità del problema sia sul piano umano che cristiano, guadagnano alla fine l’adesione di tutte.

Verso la primavera del’76, i primi giovani amici cominciano a sentire l’esigenza di vivere più a contatto di quel mondo che avevano scoperto durante il pellegrinaggio e nel Luglio ’76 si organizza il primo campeggio ad Alfedena.

Il risultato è al di là di ogni previsione! A Settembre ci si ritrova al Nazareth per vedere le fotografie… scambiarsi i ricordi… e anche per sognare un pò.

Come fare per ritrovare il clima del campeggio… almeno di tanto in tanto! Ci vorrebbe un luogo dove poter passare una domenica, così, saltuariamente, dalla mattina alla sera, prepararci il pranzo come facevamo al campeggio… giocare… lavorare insieme… Al Nazareth…. si potrà…?!

La richiesta fu fatta ufficialmente. I locali ci sono, ma come ammobiliarli?… Qualche vecchio armadietto (ripittato!), qualche banco di scuola (fuori uso!) un pò di sgabelli rimessi a nuovo, un pò di manifesti o di disegni alle pareti… Ci si accontenta di poco. E la Casetta è pronta per l’inaugurazione!

Già! Ma come si entra? Il portone di Via Cola di Rienzo è chiuso… La domenica non c’è sorveglianza in portineria e la Comunità è troppo poco numerosa per supplire anche a questo…

Un citofono in Via Plinio, con relativo campanello indipendente…(ehm! “indispensabile”, si fa per dire! Quanti e per quanto tempo si sbaglieranno suonando il campanello della Comunità?!!! – Ora capite perché quel “mini-avviso” al cancello!-), potrebbe risolvere la questione. Ci si riflette un pò su, e poi si fa fiducia ai futuri ospiti della Casetta. Sapranno rendersi responsabili del cancello.

Così, ogni 15 giorni, la Casetta ospiterà 25/30 persone (sempre due amici per ogni ragazzo). Il venerdì precedente un incontro serale degli amici organizza la giornata. Inizio verso le 9 (magari qualcuno alle 8 citofona: “Chi è? – So’ Paolo… c’è la casetta?”) e chiusura verso le 17.30, dopo la celebrazione della Messa alla quale tutto il gruppo partecipa.

Poi… Beh! poi c’è qualche eccezione… Una cenetta in “Casetta” con gli amici che vengono da fuori… Qualche festa o ricorrenza da organizzare…

Poi si ripetono i campeggi, gli amici romani crescono di numero, due casette al mese non bastano più per raggiungere e far contenti tutti… Alla fine dell’anno spunta timidamente una proposta: “Si potrebbe venire una domenica in più?” Si valutano i pro e i contra da una parte e dall’altra, ma l’anno seguente si continua con lo stesso ritmo. Solo qualche eccezione in più… Poi l’anno dopo (78/79) la Casetta viene aperta tutte le domeniche.

Non sempre le suore sono presenti, è vero. Ma bisogna ricordare quanto è stato detto all’inizio: la domenica è il solo giorno in cui si può, con un pò di calma, rivedere il lavoro svolto e prepararne dell’altro; ed è una sosta necessaria per chi deve mandare avanti una scuola di una certa importanza, salvando anche la propria vita religiosa. Questo però non impedisce di seguire ormai con tanto affetto, con la preghiera e anche con ammirazione, lo svolgersi della giornata Fede e Luce. Ogni tanto qualcuno scende a salutare, partecipa alla messa… ne ritorna sempre più “presa”.

Con la Casetta tutte le domeniche, la messa viene celebrata sempre nella cappella dell’Istituto e, aperta al pubblico, facilita la partecipazione alla Liturgia sia di persone che non conoscono ancora il Movimento, sia di coloro che non sono di turno e che hanno però piacere a ritrovarsi insieme per pregare e per scambiare, dopo, quattro chiacchiere con gli amici.

Insomma! la calma e il silenzio della domenica sono ormai punteggiati da chitarre, da piccoli cori per preparare i canti della messa o canti di montagna, da palloni che rimbalzano sul campo da gioco, da grida di “Aprite!” (Giorgio che fa il portiere di turno), o grida di gioia per una gara vinta.

A volte (sempre più raramente per la verità), un piccolo SOS è lanciato alla cucina della Comunità per l’olio o la margarina che sono mancati all’ultimo minuto… oppure si incontra un ragazzo sperduto per la casa alla ricerca del suo gruppo… Ma ormai la Comunità conosce i volti e le voci di questi ragazzi ed anche diversi nomi e la loro storia…

E se qualche volta qualcuno è ancora un pò preoccupato o disturbato dal va e vieni della domenica o dei vari incontri che la Casetta richiede… non è cosa durata! La presenza di questi ragazzi fra noi, dei loro amici, dei loro genitori, ci aiuta a ridimensionare la nostra vita e i nostri problemi… li sentiamo ormai di casa

Ci mancherebbe, se non ci fosse!

Quanto a me, che a causa del lavoro che svolgo posso avere il privilegio di essere a disposizione dei gruppi più delle altre, vorrei aggiungere solo una cosa: queste Domeniche mi offrono la gioia di una partecipazione profonda ad una pagina di Vangelo veramente vissuta.

A. Pantanella, 1980

5 anni di Casette

Andiamo alla Casetta di O. Gammarelli
Via Plinio 30 di Madre Pantanella
Consumare lo stesso pasto di un Papà

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.26, 1980

Via Plinio, 30 ultima modifica: 1980-09-16T18:10:34+00:00 da Madre Pantanella

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