Domenica mattina ore 10. Tocca a noi, questa settimana, “La casetta”.
Passiamo prima a prendere Giorgio. Giorgio abita in una piccola strada piena di ragazzini, dove tutti ci conoscono.

Nei primi tempi ci guardavano con curiosità, adesso non più. Tutti sanno che veniamo a prendere Giorgio per portarlo alla Casetta. La macchina si ferma, io rimango dentro con Sabina, mentre Francesco passa il cancello per chiamare Giorgio. Non è necessario.

Appena Francesco entra nel cortile, si sente un tremendo urlo dal primo piano, talmente forte, che tutti quelli che abitano nella stessa strada devono per forza sentire anche loro. E’ Giorgio che ha riconosciuto la nostra macchina dal motore e, corso alla finestra si vede per un solo istante la sua testa piena di riccioli neri.

“Sono arrivati!” Strilla Giorgio, e poi, “Bum! Bum! Bum!” Giorgio salta giù per le scale due per volta. Si sente il rimbalzamento come se tutto l’edificio stesse per crollare. Giorgio è appena arrivato da noi quando sentiamo un secondo urlo dal primo piano. Questa volta è la mamma di Giorgio. Giorgio ha scordato di salutare la mamma e deve tornare su un’altra volta per farlo.

Finalmente si parte, con Giorgio seduto davanti. Io ero uscita dalla macchina per salutarlo, e lui, senza complessi, salta dentro la macchina al mio posto. A lui piace vedere dove va.

Usciamo dalla strada molto piano, perché ci sono sempre ragazzini che giocano in mezzo alla strada.

Giorgio saluta tutti come un re.

Andiamo alla Casetta.

Olga Gammarelli, 1980

5 anni di Casette

Andiamo alla Casetta di O. Gammarelli
Via Plinio 30 di Madre Pantanella
Consumare lo stesso pasto di un Papà

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.26, 1980

Andiamo alla Casetta ultima modifica: 1980-09-16T18:20:34+00:00 da Olga Gammarelli

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