Accettazione, integrazione, socializzazione… sono parole che abbiamo udito spesso in questi ultimi anni. A volte a proposito, a volte a sproposito. Per alcuni sono rimaste parole, per altri sono divenute esperienze coraggiose e positive.
Mi pare però, che troppo poco si è pensato a come, prima di essere parole esse sono state problemi da affrontare quotidianamente dai genitori nei confronti dei fratelli e sorelle di un bambino o ragazzo con difficoltà.

Molto si è scritto per aiutare i genitori; poco o nulla per i fratelli e sorelle: soli, a volte troppo piccoli, spesso paurosi di parlare per non aumentare la ferita, sono stati – dobbiamo riconoscerlo – e lo sono, i grandi dimenticati.
A Fede e Luce, alcuni di loro si sono trovati sostenuti da affetto ed attenzione. Ma questo è poco; è importante far loro spazio e lasciarli parlare.

Questo numero di Insieme tenta di farlo nell’intento di cominciare un dialogo con loro e di offrire una sia pur piccola certezza: non essere soli.

A voi tutti, fratelli e sorelle, che con coraggio accompagnate la vita di fratelli e sorelle più deboli, chiediamo perdono per tutte le indelicatezze e le sofferenze che avete provato. Con discrezione vi chiediamo di farvi avanti con le vostre risposte, testimonianze, problemi, domande, nella speranza di potervi aiutare.

Insieme chiediamo al Signore di darvi la forza per saper vivere – nonostante la fatica quotidiana – la spensieratezza e la gioia che la vostra giovane età esige.

Mariangela Bertolini, 1980

Mariangela Bertolini

Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.

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Questo articolo è tratto da:
Insieme n.25, 1980

Fratelli e sorelle di persone con disabilità ultima modifica: 1980-06-16T18:59:34+00:00 da Mariangela Bertolini

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