Questo libro di Carla Melazzini (1944-2009) è fra i più acuti mai scritti sulla scuola italiana, e precisamente sulla media, la meno raccontata, ma la più complessa. Lo fa con un linguaggio di condivisione profonda, pieno di interrogativi, in relazione all’esperienza di frontiera delle periferie napoletane. I casi di cui parla, con partecipazione ma senza retorica, sono di maternità precoci, carcere e violenze di ogni genere. Spesso Melazzini per raccontare si affida agli scritti stessi dei minori, più comunicativi di ogni possibile glossa. Non è semplice per i ragazzi abbandonare il solo spazio conosciuto e affrontare nuove strade. La dinamicità dei punti di osservazione e l’esperienza le permettono di ribaltare molti luoghi comuni della comune didattica, per proporre, come un prestigiatore dal cilindro, il loro contrario. Le pagine, quasi un diario di lavoro a momenti intimo, sono ricche di riflessioni che gettano luce sul deserto sociale e relazionale cui è costretto a vivere una percentuale sempre più alta di giovani, in territori ben più vasti di quelli di cui parla.

Copertina di "Insegnare al principe di Danimarca" di Carla Melazzini (Sellerio, 2011)

Insegnare al principe di Danimarca

Autore: Carla Melazzini
Editore:
Sellerio editore Palermo
Pubblicato: Pagine: 368
Prezzo: 15€
ISBN: 978 838946028

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.167

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Insegnare al principe di Danimarca | Recensione ultima modifica: 2024-11-27T13:38:54+00:00 da Nicla Bettazzi

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