Cerco di scrivere con tutta la semplicità possibile poiché è con semplicità ed allegria che si è svolta domenica 27 maggio la “Festa della Primavera”.
È stato un obiettivo che abbiamo raggiunto unendo assieme tutto il nostro impegno, la nostra volontà e la nostra gioia.
Gli sforzi collettivi si sono concentrati nel fare di questa festa un momento di distensione. e svago per genitori e ragazzi.
Durante tutta la giornata di domenica abbiamo accolto un gruppo di amici francesi (40 persone dell’Arche “de la Merci”) e abbiamo lavorato e giocato fino a sera.
Per me l’organizzazione della giornata, la ricerca di oggetti per il mercatino, ma soprattutto la vendita sono state esperienze nuove e diverse.
In verità la giornata era iniziata con una piccola nota di malumore: avevamo infatti tentato invano di gonfiare numerosi palloncini per la “pesca” ma questi, nonostante i nostri sforzi, o si sgonfiavano inesorabilmente appena legati, o scoppiavano fragorosamente! La soluzione è stata quella di venderli sgonfi”.
Partecipando ai giochi o stando al banco di vendita ho fatto scorta di sorrisi e di amicizie: la vendita delle scarpe è stata un po’ faticosa ma tanto divertente! Chi ha approfittato dell’affare sono state soprattutto molte suore: una è riuscita a portarne via circa undici paia (se le metterà tutte?). Non ho potuto fare a meno di osservare le espressioni degli amici: tutti mi sono sembrati sereni e divertiti; qualcuno forse un po’ frastornato dai rumori e dai calori.
I francesi, nonostante la loro esuberanza, hanno dovuto riposare quando il sole sì è fatto più caldo, ma ai canti di arrivederci li ho visti partecipare e suonare. Questo è stato forse il momento più bello: è stato come concludere la giornata sui sorrisi e i saluti generali. La festa è stata dunque una risposta positiva alla collaborazione fra tutti, sia ospiti che organizzatori: abbiamo dato un po’ tutti della nostra allegria ricevendone.
Valeria Pinna, 1979
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.22, 1979
