Sono quasi quaranta le firme lasciate sulla lavagna della nostra redazione, quella che di solito usiamo per buttare giù schemi e idee sui prossimi numeri. Stavolta, invece, è servita per scrivere i nomi di chi è venuto a trovarci, sabato 6 aprile, per festeggiare i quarant’anni di Ombre e Luci. Dalle mani storiche di Sergio Sciascia, il primo direttore della rivista, o di Paola e Maria Monica Gammarelli, che hanno ospitato la redazione nella loro palazzina per più di trent’anni, alle mani più giovani di Enrica Riera, collaboratrice preziosa da qualche anno, e delle nostre nuovissime vicine di condominio, Manuela e la figlia Elena, che vediamo spesso affacciarsi dalla finestra del piano di sopra. A queste, si sono aggiunte una nutrita rappresentanza romana di Fede e Luce, amici e ragazzi da Napoli e Milano, infine i reporter e blogger di Ombre e Luci. Tutti hanno arricchito la festa con emozioni e ricordi.

«Arriviamo alla sede di viale di Valle Aurelia – racconta Nora Buccheri – e finalmente conosco gli amici della redazione. Stavano già cominciando ad allestire il tutto. Anche io mi sono messa all’opera e ho gonfiato i palloncini che ogni tanto scoppiavano. Poi si è alzato un po’ di venticello e alcuni sono volati via. Io e Antonietta abbiamo fatto con la manina “ciao ciao!”, ci siamo fatte due risate e abbiamo parlato un po’ delle nostre parrocchie». Entrambe reporter, Nora Buccheri e Antonietta Pantone si sono conosciute di persona proprio in questa occasione festosa.

«Parlando con Nora – aggiunge Antonietta – mi sono resa conto che quello che scrivo, anche se piccolo, è letto e compreso da qualcuno. Sono rimasta allibita quando Nora mi ha detto di conoscermi perché mi aveva letta sul sito. La mia esperienza in redazione è iniziata come reporter di comunità, ma sentivo che c’era qualcosa che mi mancava. Avevo un po’ perso le speranze dopo il covid ma alla fine il blog tutto mio è diventato realtà grazie alla redazione di Ombre e Luci: è uno dei miei tanti sogni nel cassetto, e sono riuscita a realizzarlo!».

Sul sito di Fede e Luce, Valeria Antonucci ha riassunto la festa in poche righe concise: «Quel pomeriggio è stato superlativo! Oltre a mangiare e bere, abbiamo ballato sulle note di varie canzoni, parlato dei nostri impegni, cantato “Tanti auguri a te”; abbiamo quindi visto dei video su YouTube che raccontavano la storia della nostra rivista e poi alcuni hanno parlato al microfono. Ci siamo tutti divertiti, ma anche un po’ commossi, quando una di noi ha avuto modo di ricordare la fondatrice storica di Ombre e Luci, Mariangela Mazzarotto». Valeria si riferisce al racconto di Rita Massi, che ha fatto parte della redazione proprio negli ultimi anni in cui c’era la sua cara amica Mariangela. Insieme a lei anche Huberta Pott, Sergio Sciascia, Angela Gattulli, Giovanni Grossi e Claudio Moriggia hanno preso parola raccontando aneddoti, declamando poesie, regalando insomma ai presenti una sorta di greatest hits della rivista, un condensato di vecchi e nuovi indimenticabili brani.

«Mi sento fortunata a far parte di questa redazione che nella storia ha percorso tante tappe arrivando fino ai quarant’anni – ha concluso Antonietta –. Prima di me ci sono state tante persone importanti che hanno dato vita a questo giornale. Vi ringrazio ancora, miei cari lettori, perché ogni volta mi date la forza per andare avanti e raccontare sempre di più la realtà che ci circonda, con le nostre difficoltà e le nostre disabilità». Ai prossimi 40!

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.166

Copertina di Ombre e Luci n. 166 (2024)

Se un pomeriggio dura quarant’anni ultima modifica: 2024-07-19T10:10:08+00:00 da Matteo Cinti

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