Cari amici
In questi 4 anni trascorsi insieme, ognuno di noi ha contribuito, nel limite delle sue possibilità, ad una più valida organizzazione che ha permesso so di conseguire i risultati prefissi dal movimento di Fede e Luce e cioè: “l’amicizia, l’incremento e la divulgazione” con il contributo di vecchi e nuovi amici(cosa questa che si è potuta constatare anche nel pellegrinaggio fatto ad Assisi).
Ho detto per prima l’amicizia, perché a mio modesto parere, è l’obbiettivo principale per stabilire dei” rapporti interessanti.
Rapporti che ci aiutano molto a sopporta re le nostre preoccupazioni sapendo di non essere più soli.
Rapporti che nascono da un dialogo sincero e spontaneo, per diventare un comune intendimento a migliorarci e mettere insieme i nostri desideri e le nostre aspirazioni che sono di fiducia e speranza in voi. Sappiamo che dare speranza e dare fiducia è un’impresa difficile, ma il Signore ha detto “Chiedete e vi sarà dato”, e noi obbedienti e fiduciosi nella parola del Signore (come nel Padre Nostro) chiediamo la vostra amicizia, per aiutarci a portare la nostra Croce con umiltà e pace e sicuramente ogni nostro incontro, sarà un incontro d’amore pieno di Fede e Luce.
Fausta Guglielmi
Grazie…
Grazie per tutto quello che avete fatto e che seguitate a fare per noi
Grazie per averci fatto partecipare al ritiro, abbiamo passato tre giorni indimenticabili, non solo perché ci sia mo veramente divertiti nella spensieratezza ed allegria di Fede e Luce, ma cosa senz’altro più importante, perché ogni volta che abbiamo la possibilità di stare insieme acquistiamo una serenità interna che solamente il vostro gruppo (penso che posso cominciare a chiamarlo il nostro) ci riesce a dare.
Tutte le nostre ansie e le nostre preoccupazioni se ne vanno e ci troviamo veramente tranquilli nei nostro animo.
La prima esperienza meravigliosa è stata quella di Assisi, ma penso che lì non siamo riusciti ad amalgamarci completamente come è accaduto ed Alfedena. Non ci siamo sentiti più, come accadeva agli inizi, come degli ospiti, ma ci siamo finalmente sentiti integrati totalmente nel gruppo.
Appena arrivato ad Alfedena avrei voluto chiedere di farci fare dei servizi come tutti gli altri, ma come mi capita spesso tante cose che vorrei dire me le tengo per me, e così quando ho visto che eravamo stati scelti per fare qualcosa siamo rimasti veramente contenti, perché finalmente anche noi siam riusciti a dare qualcosa e renderci utili.
Tutto il tempo passato con voi è stato meraviglioso, per non parlare delle singole persone così care, affettuose, sorridenti e con una carica umana che ha veramente dell’eccezionale.
Non dimenticheremo mai i bei canti intorno al fuoco, la bellissima riflessione fatta de Valeria, le parole di incoraggiamento di Marie Hélène, le espressioni di gioia e di tristezza di Patrick, per non parlare poi della famiglia Casazza, specialmente di Toni che mi ha ringraziato per aver avuto con lui un lungo discorso di quanto importante è stato per me aver conosciuto Fede e Luce, quando invece avrei dovuto essere io a ringraziare lui e Emi per l’amore e le cure che hanno dimostrato di avere per mia figlia.
Vorrei menzionare tutte le persone che hanno contribuito alla bella riuscita del ritiro, Pierangelo con la sua fisarmonica, don Francesco con il suo viso serafico, Louis, Vito, i seminaristi, M. Grazia, Italia, Guenda, Francesca M., Claudio, Lucia e tutti tutti gli altri, e a tutti va in misura uguale il nostro affetto e la nostra comune riconoscenza.
(estratto dalla lettera di un papà)
Dio c’é
È passato un anno da quando vi conosco, un anno così breve eppure così lungo e intenso di gioia ed amore, che mi ha riscaldato e fatto ritrovare il senso della vita.
Vivere ed amare si era spento da quando il mio cuore si era spezzato dal dolore, ed avevo pensato che se Dio c’era, non mi amava e mi sentivo abbandonata, sola, sola a dover far fronte al mondo per aver avuto un figlio diverso.
Non sapevo invece che con questo figlio Dio mi si sarebbe rivelato e fatto conoscere da me e forse chissà quante volte avrà tentato e avrà pensato. che questa era la via migliore per farmi arrivare a Lui facendomi conoscere le sofferenze più profonde, le più difficili da accettare e facendomi poi conoscere tutti voi che mi avete insegnato nel modo più semplice e più vero ad amarlo e a riconoscerlo e ad arrivare a lui con la preghiere.
Le prime volte quando ci incontravamo e ne parlavate con semplicità come se foste degli intimi amici, mi sentivo impacciata come di chi è in presenza di una persona poco conosciuta, ed ora sento giorno dopo giorno la sua presenza, lo riconosco nelle cose che mi circondano, sto trovando finalmente la serenità di sentirmi amata di un amore incontestabile.
L’avervi incontrato è stato non solo per me ma anche per le mie famiglia, la certezza di un mondo più comprensibile, fatto non solo di cose, ma di esseri umani e di fratelli.
Rita Ozzimo
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.19, 1978