Un fiume di Pace – Nord
Accompagnati da Maria, è il tema dei diversi pellegrinaggi indetti da Un Fiume di Pace da gennaio a giugno per preparare i cuori e vivere in comunione sostenendo l’Assemblea Internazionale del Libano. Il 25 Febbraio è stato il turno delle comunità della Galilea, il 15 Aprile invece quelle della Lombardia. Il 2 Giugno quelle del Veneto e tra maggio e giugno le comunità della Val’d’Aosta/Piemonte. Una provincia in preghiera intorno a tre icone: Maria sotto la croce (GV19,25-27); La resurrezione (Mt 28,1-7); Maria nel Cenacolo (Atti 1,6-14). Con l’aiuto di Gesù e dello Spirito celebreremo la comunione nella preghiera. Con l’avvio di questa serie di pellegrinaggi mi sono recata in Galilea a Gennaio. Grandissima la gioia di scoprire i luoghi del nostro Dio. Al cuore di quel viaggio la conoscenza delle comunità Ulivo di Galilea di Eilaboun e Myriam Bowardi di Shifamer. Molta gioia in questi incontri e la richiesta di non essere lasciati soli in quella terra cosi particolare. Al Vescovo di Haifa ho chiesto di guidare il pellegrinaggio delle due comunità. L’incontro con le comunità ha dato la certezza che la richiesta era quella giusta, chiedevano che i nostri ragazzi fossero nel cuore della chiesa e la presenza del Vescovo era segno concreto di questo. Il 25 Febbraio il Pellegrinaggio è stato celebrato con il Vescovo. Grande gioia, grande Festa. Lo Spirito soffia.
Liliana Ghiringhelli
Kimata – Centro
Parto per la Lunigiana, nel nord della Toscana, per fare visita ad una comunità nascente, che ormai s’incontra da tre anni.
Ad Aulla mi accoglie Don Lucio, Assistente Spirituale fondatore della comunità di S. Pietro di Avenza (Toscana), che ha voluto portare Fede e Luce anche nella sua nuova parrocchia.
Pranzo a base di testaroli e poi via, a incontrare la nuova comunità, a Scorcetoli. Scorcetoli è un posto molto diverso dalle altre città dove si trovano comunità di Kimata, ma l’accoglienza è sempre la stessa: sorrisi, risate, mangiate, un pizzico di quel caos gioioso che caratterizza tutti i nostri incontri. In poche parole, un posto dove ti senti a casa tua. La festa insieme vola ed è già ora di tornare a casa. Riesco a salutare tutti, poi via di corsa, che si sta facendo tardi e si è messo pure a nevicare.
Con Don Lucio arriviamo alla stazione per un pelo: il treno sta già lì. Saluto il mio accompagnatore ed entro nel vagone, mentre le porte si chiudono dietro di me. Porto con me l’allegria di Chiara, che mi chiede di salutare Gigi D’Alessio, visto che viviamo nella stessa città, e il carattere forte della sua mamma, il sorriso di Luca, l’allegria delle due gemelle, Francesca e Anita, e la tenerezza della loro mamma, Bruno e Nicolò che scherzano insieme, l’attenzione di Federica a tutti e tutte le altre persone che ho incontrato e di cui mi sfuggono i nomi.
Mi capita spesso di dire che una delle cose più belle a Fede e Luce è il poter sempre conoscere persone nuove: oggi ne ho avuta l’ennesima conferma.
Fabio Bronzini
Mare e Vulcani – Sud
Vengono da storie molto diverse fra loro ma piano piano stanno arrivando. Se Dio vuole, presto due nuove comunità si aggiungeranno alla nostra provincia: in Campania Raggi d’amore e in Puglia la Perla preziosa. Raggi d’amore visse un periodo tormentato anni fa, trovò casa a Frattaminore, ora si è trasferita a Grumo nevano. All’interno della comunità ci sono veterani di Fede e Luce che hanno ritrovato l’energia per continuare a costruire legami di amicizia. A Foggia, invece, il gruppo che sta completando il suo cammino per unirsi alla provincia è composto da persone che non conoscevano affatto Jean Vanier, l’Arche, la storia e neppure la spiritualità di Fede e Luce. L’incontro con loro è stato, per me personalmente, un tornare all’entusiasmo dei primi anni quando tutto era nuovo e incantato. Oggi invece, come ha detto una mamma di Bari durante la Festa della Luce del 25 febbraio scorso, per rinnovare il proprio impegno bisogna continuamente “tornare alla fonte”. E la fonte è l’incontro con i “piccoli” ai quali le cose di Dio sono state rivelate prima che “ai sapienti e agli intelligenti”. Questo incontro ti fa dimenticare che fuori ci sono zero gradi, che non c’è una sala abbastanza grande per pranzare tutti insieme, che per andare in bagno bisogna sfidare la tormenta e ti fa invece tornare a casa con quel sorriso beato sulle labbra che il giorno dopo varie frenesie cancelleranno. Sta a noi ricordarci che per ritrovare il sorriso bisogna incontrare i fratelli.
Vito Giannulo
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.141, 2018