Sicuramente un gesto bello, un’accoglienza molto carina di Papa Francesco. Ma non era solo quello…
È stato come un compimento… È stata una conferma… Come se tutti fossimo lì in quel foulard. Tutti! Chi era presente, chi era a casa, chi lassù, chi al lavoro: tutto il popolo di Fede e Luce.
E in un attimo ho rivisto i tanti abbracci, i sorrisi, i momenti di condivisione, le feste, le notti trascorse a guardare le stelle e a parlare…parlare…
Ci sono legami speciali che durano da anni, da decenni. Amici con cui continui a crescere, a stare accanto, ad accompagnarti, a volerti un bene infinito.
Ci sono ragazzi che sono sempre il tuo toccasana, la tua “camomilla”, che ti vogliono bene in maniera incondizionata, che ti rivedono dopo anni e non ti hanno mai dimenticata.
Ci sono genitori a cui si illuminano gli occhi quando ti vedono, che hanno riempito distanze con una lettera manoscritta che ha il sapore di eterno.
Ci sono stati momenti fatti di oltre, fatti di incanto.
C’era tutto in quel gesto, c’eravamo tutti in quel foulard poggiato sulle spalle del successore di Cristo.
Ma c’è un’altra realtà che talvolta ci invade. Una realtà fatta di fatica che talvolta scoraggia e che vogliamo evitare. Ma è grazie anche a questa realtà che andiamo avanti. È una fatica vitale, fatta di credo.
Poi c’è una terza realtà fatta di incomprensioni, di voler primeggiare, di aver perso l’essenziale, di non essere più attenti al cuore che man mano si indurisce…
Lavoriamo per estinguerci… una pubblicità del WWF ed un motto anche mio riguardo Fede e Luce. In che senso? Ciò che si spera è che il nostro mondo non abbia più bisogno del messaggio di Fede e Luce: che nessuno si senta emarginato, non compreso, solo. Ma questo tempo non credo sia già maturo, già giunto.
Allora un’invocazione si alza spontanea: custodiamoci! È troppo importante andare avanti.
Enza Gucciardo, 2016
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.135