In quest’anno dedicato alla misericordia, mentre molti si preparavano al pellegrinaggio a Roma per le giornate dedicate ai malati e alle persone disabili, come Un Fiume di Pace abbiamo deciso di affrontare questa esperienza gioiosa unendo le comunità in giornate di riflessione e preghiera. Alcuni gruppi hanno già vissuto minipellegrinaggi in qualche Porta Santa, ma abbiamo anche voluto condividere giornate intere secondo i diversi territori del Nord Italia.
Lombardia
Le regioni Lombardia 1 e 2 hanno scelto di raggiungere Sotto il Monte, città natale di San Giovanni XXIII. Il 17 aprile ben 243 pellegrini hanno riscoperto la storia del papa buono e condiviso momenti davvero ricchi.
«Siamo qui per ricevere. Non per dare. Siamo venuti a vivere questo Giubileo per abbeverarci al tuo amore. Tu ci accogli e ci dai un comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato. Ma l’amore di cui parli non è quello che ci raccontano: è quello concreto che tocca nella carne, è dedizione quotidiana, fatta di piccoli gesti in famiglia, è dare la vita ogni giorno. Tu ti sei dedicato a noi e ci chiedi di dare frutto, dedicandoci a chi ci è vicino». È questa riflessione di don Mauro Santoro, nostro assistente provinciale, che ci ha guidato. Eravamo in tanti e abbiamo vissuto la giornata ascoltando i richiami alla pace e alla condivisione. Nella tappa in preparazione a questa giornata, a gruppetti di 2-3 comunità, come è accaduto in tutta la provincia, abbiamo chiesto a Gesù di trasformare il nostro cuore di pietra in cuore di carne. A Sotto il Monte abbiamo riflettuto insieme sulla guarigione che l’incontro con la Misericordia può generare: entrando in chiesa ciascuno ha disegnato su un cartoncino giallo il suo stato d’animo (allegro, triste, preoccupato, arrabbiato…), quindi lo ha donato all’offertorio, a Gesù che dice “Vieni a me così come sei, offrimi la tua vita, fammi entrare nel tuo cuore!”. Alla Comunione ciascuno ha avuto un cartoncino verde, da conservare, per descrivere come si è sentito dopo l’incontro con Gesù. La trasformazione magari non è stata immediata, ma abbiamo portato con noi la certezza che Dio ci ama per primo e non smette di farlo, anche se siamo tristi o, persino, arrabbiati con Lui.
Piemonte – Valle d’Aosta
Domenica 29 maggio doppio appuntamento giubilare a Mondovì e Torino. In un pomeriggio di sole e arcobaleno, la comunità “Guida la tua guida” è stata accolta al Santuario di Vicoforte dal Rettore che ha dialogato con i ragazzi prima di accompagnarli attraverso la porta santa: ci ha poi ricordati nell’omelia e ha invitato responsabili, ragazzi e genitori a una breve presentazione del movimento e della comunità. All’insegna di un meteo meno clemente, ma con altrettanta gioia, “Porte Aperte” ha celebrato il Giubileo al coperto, sotto l’ala protettrice del Cottolengo. In ambo i casi, come si dice da noi in Piemonte, «tutti i salmi sono finiti in gloria», attorno a tavole imbandite secondo la consuetudine.
Un’altra celebrazione, che ha coinvolto anche le comunità di Cuneo, si è svolta il 19 giugno, al Santuario del Bambino di Praga ad Arenzano (GE) presso i padri Carmelitani.
Veneto
Il prossimo 11 settembre le comunità del Veneto desiderano vivere un momento di gioia e condivisione con un pellegrinaggio al Santuario di San Leopoldo Mandic di Padova dove il vescovo di ha aperto una delle Porte Sante. La scelta di questo luogo ci sembra significativa: papa Francesco infatti, ha scelto padre Leopoldo (insieme a Padre Pio) quali testimoni particolari di questo Giubileo della Misericordia.
Padre Leopoldo ha dedicato la sua vita ad avvicinare i fratelli attraverso il sacramento della Riconciliazione e trasmettere l’amore del Padre misericordioso che attende l’incontro e l’abbraccio con il figlio perduto. Come Fede e Luce vogliamo vivere questa giornata sentendoci bisognosi di quell’abbraccio, ma portando anche tutte quelle piccole ferite che ci sono all’interno delle nostre comunità, le incomprensioni, le distanze, le differenze che solo sotto lo sguardo del Signore possono essere superate.
Angela, Nicoletta, Lucia e Alessandro, 2016
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.134