Manuel

Manuel ha quattro anni, due occhi neris- simi e grandi, spesso corrucciati o impauri- ti, sereni solo di rado. Frequenta
la seconda classe di scuola materna con 18 coetanei. Dice solo qualche parola, disegna quando ne ha voglia, osserva
ogni cosa intensa- mente, corre e salta di continuo.

Dai compagni era inizialmente molto ammirato per la sua forza, i suoi giochi di movimento, le sue infrazioni alle regole con il passare dei giorni il suo silenzio ,la non partecipazione a diverse attività hanno creato qualche diffidenza o incertezza nei rapporti.

La mamma

È molto presente, con tanta passione e tanto coraggio. Vorrebbe che le insegnan- ti si impegnassero di più per interessare e coinvolgere Manuel nelle attività e nei lavori in classe. Le sembra non abbiano fiducia nelle sue potenzialità, che invece sono tante ma bloccate- lei sostiene- dal- la sua eccessiva vivacità e dalla difficoltà di concentrazione. Da quando il dialogo con le insegnanti è diventato più arduo, pre- ferisce rivolgersi direttamente alla ASL di riferimento e questo, naturalmente, non favorisce la distensione dei rapporti.

Gli altri genitori

Sono, nel complesso, solidali con la mam- ma e attente con Manuel che è , natu- ralmente, sempre invitato alle feste dei compagni e anche a trascorrere qualche pomeriggio con l’uno o l’altro dei compa- gni . Le piccole “intemperanze” di Manuel non vengono mai sottolineate ma, forse , alcune di loro pensano che la mamma di Manuel non sia troppo obiettiva con le in- segnanti e con le difficoltà che possano avere con il suo bambino.

Specialisti

Educatori specializzati, psicologi e anche la psicologa della scuola, ammesso che esi- sta, non compaiono se non attraverso le ci- tazioni dei loro giudizi e diagnosi che ripor- ta la mamma di M: “è un bambino dotato, molto dotato ha solo difficoltà a concen- trarsi deve essere stimolato, interessato” LE MAESTRE sono quattro, due titolari e due di sostegno che si alternano mattino e pomeriggio. Sono molto attente a Manuel, lo seguono da vicino e lo stimolano ad im- pegnarsi.. Nello stesso tempo però sono convinte che più di tanto non può fare e quando a fine anno ogni bambino ha avuto i suoi lavori e la mamma di Manuel ha chiesto quelli di suo figlio si è sentita rispondere “ma signora ringrazi il cielo che lo teniamo in classe”.

La riscossa di manuel

Ultimissimi giorni di scuola. Saggio-spet- tacolo di musica: i bambini con la maestra specializzata che li ha seguiti nel corso dell’anno cantano, eseguono piccole danze e suonano a gruppetti primitivi strumenti. Negli stessi giorni: Saggio del Laboratorio teatrale. Il maestro Ettore e tutti i bambini rappresentano una fiaba -gioco. con pirati, sirenette,onde e polipi giganti. In entrambi gli spettacoli Manuel suona, si muove a tem- po con i compagni, si agita, urla, ride con loro. Partecipa e si diverte. Le maestre se lo additano contente, i genitori gli sorridono e si congratulano, la mamma lo abbraccia. Quanto tempo ancora ci vorrà, quanta fati- ca, quante invenzioni, quanto amore perché la scuola , almeno quella primaria, diventi come questa di fine d’anno per tutti i Ma- nuel che la fre- quenteranno?

Pennablù, 2010

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.111

Visto da vicino ultima modifica: 2010-09-30T16:02:59+00:00 da Pennablù

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