Attraverso un articolo comparso su Famiglia Cristiana abbiamo saputo dell’esistenza di una associazione nel Canavese, vicino a Torino, dal nome promettente “Volare Alto” e di un suo progetto, “Mai soli”, che ci è parso interessante per tutti coloro che ruotano attorno al mondo di “Ombre e Luci”.
MAI SOLI ha lo scopo di fiancheggiare e sostenere le persone con disabilità nella realizzazione di un progetto abitativo adeguato, presso la famiglia di origine, soli, oppure in coabitazione con altri, al fine di raggiungere la maggior autonomia possibile.
Come pensano di perseguire lo scopo? Quali sono le modalità scelte? Hanno già qualcosa di realizzato o in via di realizzazione? Possono darci qualche utile consiglio? Con queste ed altre domande sono partita alla volta di Rocca Canavese e … ho conosciuto Marisa Bettassa e Giancarlo Ferrari!
Rocca è un paesino sperso tra le colline al Nord di Torino, quasi ai piedi delle montagne, tra il verde esuberante in questa stagione e le macchie colorate delle molte fioriture.
La piazza del paese, dominata dalla chiesa, ha l’aria ordinata e funzionale, nobilitata da un bel lastricato; possiede una serie di parcheggi per le auto ben delimitati e tutti, o quasi, gli esercizi commerciali di cui si può aver bisogno, dalla farmacia al panettiere. Voltato l’angolo, in una stretta e tranquilla viuzza, un cancello aperto da adito ad una piccola corte su cui si affacciano alcune abitazioni di un paio di piani.
Vengo accolta con cortese sollecitudine da Daniela, che da 12 anni, per sette ore al giorno tranne la Domenica, coadiuva i coniugi Ferrari grazie ad una sovvenzione della regione Piemonte.
Entro in casa, Marisa e Giancarlo sono seduti nel soggiorno/cucina, ai lati del tavolo. Nei pressi sono presenti un bel televisore, il telefono a viva voce, che in caso di chiamata si attiva in maniera per me rimasta misteriosa, ed un pulsante che comanda a distanza l’apertura della porta d’ingresso che è vetrata, in modo di poter vedere chi attraversa il cortile appressandosi alla casa.
Tutta l’abitazione è ristrutturata in modo da supportare le necessità di chi non si può muovere da solo. Infatti entrambi i miei ospiti sono fortemente limitati nei movimenti a causa di una tetraplegia spastica.
Marisa riesce con una certa efficacia a parlare e muovere una gamba, che usa per scrivere al computer, Gianfranco è più libero di muoversi e parla con maggior facilità. Entrambi sono laureati in Psicologia e lavorano in quest’ambito – lui in particolare come psicoterapeuta, lei come giornalista e divulgatrice – oltre ad aver: sfornato una gran quantità di libri ed occuparsi assiduamente dell’ Associazione “Volare Alto”.
Mi sento accolta con simpatia e presto mi pare di conoscerli da sempre. Marisa, pur essendo abbastanza debilitata a causa di una grave bronchite, emana una energia positiva grandissima e ricorda veramente un piccolo sole, con i capelli dorati che si ritrova. Teo, un amico giunto nel pomeriggio, mi aiuta a comunicare agevolmente con lei. Anche con Giancarlo ho agio di parlare a lungo, spaziando da un argomento all’altro. Il tema ricorrente è la missione di cui si sentono entrambi investiti: testimoniare che anche con grandi, grandissime difficoltà fisiche si può volare molto alto, coltivare e raggiungere sogni meravigliosi. È sufficiente avere una serena consapevolezza dei propri limiti e dei propri punti di forza, una grande determinazione nell’affermare i propri diritti ed… una magnifica e solida rete di amici fidati scovati e tenuti assieme dalla forza serena di Marisa e dalla pacata autorevolezza professionale di Giancarlo.
Proprio per dare forza a questa loro convinzione, nel 1997, assieme ad altri amici, hanno dato il via a “Volare Alto” una associazione che si espande a rete, perlopiù con il passaparola, e che è arrivata a contare una novantina di iscritti. Ognuno mette a disposizione le proprie competenze, in un giro di scambio che arricchisce e fa sentire utili tutti.
Questi amici organizzano le più varie attività: dalla visione di spettacoli alle gite in montagna, dai viaggi alla “danza in carrozzina”; promuovono convegni e corsi per diffondere la sensibilità ai temi sociali delle disabilità.
L’ultima loro trovata è il progetto nel titolo – che prende esempio dallo stile di vita di Marisa e Giancarlo — e attualmente si viene concretizzando nella ristrutturazione di una casa, che al primo piano sarà l’abitazione di una famiglia ed al piano terra ospiterà un centro terapeutico e riabilitativo.
Al momento si stanno mettendo assieme tutti i vari permessi e verificando minuziosamente i progetti, in maniera che una volta iniziati i lavori (ormai a breve si pensa) tutto proceda speditamente, senza intoppi burocratici. Giancarlo mi spiega che gli adempimenti sono veramente tantissimi e fanno di conseguenza lievitare i costi.
Le somme necessarie vengono raccolte tramite varie attività di autofinanziamento, ma, progetti alla mano, sarà necessario anche rivolgersi al mondo bancario, e allora…auguri!
Il progetto
Il fine del progetto è dare alla persona con disabilità la possibilità di scegliere dove vuole abitare.
Non si fanno differenze tra soggetti con difficoltà fisiche e psichiche, cambia solo il raggiungimento individuale del grado di autonomia, che comunque tutti, se aiutati, possono acquisire.
La struttura abitativa potrà essere di varia provenienza (di proprietà di chi ci andrà ad abitare, di altri o, infine, concessa in locazione per almeno 10 anni) e la gestione dell’apparato logistico sarà affidata al diretto interessato.
È previsto un comitato ausiliario, composto da tre — cinque membri, con la funzione di promuovere, sostenere e intervenire in caso di necessità.
I fondi, reperiti in vario modo, verranno gestiti in maniera distinta dal comitato che relazionerà in proposito ai soci.
Al momento tutti i fondi sono messi a disposizione del progetto abitativo/terapeutico sopra esposto, che presto entrerà nella fase realizzativa.
Resta comunque indispensabile, per l’implementazione del progetto, l’esistenza di una rete amicale di solidarietà che consenta la grande disponibilità di forze necessaria.
Si fa presente inoltre che la regione Piemonte è sufficientemente disponibile ad applicare la legge Nazionale 162, che prevede alcuni finanziamenti alle persone con disabilità; che la Fondazione CRT, attiva in questa Regione, è particolarmente sensibile alle necessità delle Persone con disabilità ed infine che Marisa e Giancarlo hanno un forte ascendente personale a causa della loro storia e della loro professionalità.
Elisabetta De Rino, 2010
Bibliografia
Una vita tra le dita – Giancarlo Ferrari Ed. Nuovi Autori
E la luna mi guardò – Giancarlo Ferrari Ed. Elena Morea
Storia di un filo d’erba – Marisa Bettassa Ed. Vento Sociale
Come…volare alto – Roberta Bertellino, Marisa Bettassa, Giancarlo Ferrari
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.110
Sommario
Editoriale
Il suo primo grido fu di gioia di M. Bertolini
Dossier: L’incanto della natura
Mangiar sano, dormire bene e… natura! a cura di C. Tersigni
Cani, pony e leoni marini a cura di C. Tersigni
Dibattito
Desideri di tutti
È legittima l’assistenza sessuale per le persone con handicap? Intervista di M.V.P. da O&L 172
Il giardino dei desideri estratto da “Un Volo di Farfalla”
Alti articoli
Mai soli di Elisabetta de Rino
Lo sapevate che…?
Silenzio di Penablù
Dialogo Aperto
Inizio dell’Anno della Tigre di P. Marazzi
Libri
La Terza Nazione del Mondo, M. Schianchi
Cortocircuito, E. G. Belotti
Sembrava impossibile, M. Bertassa
Sotto cieli noncuranti, B. Cibrario