Se qualcuno di voi si trovasse a passare per Pordenone non si dimentichi di andare al Parco di San Valentino, dove, da settembre di quest’anno, è istallato un mosaico molto particolare…
Il “Mosaico della pace” è un’opera di circa 15 mq formata da migliaia di tessere in vetro a cui ha lavorato l’Officina dell’Arte, il Centro Diurno che fa parte della rete di servizi specifici per l’autismo della Fondazione Bambini e Autismo Onlus di Pordenone.
All’Officina dell’Arte le persone con autismo adulte lavorano in laboratori professionali di mosaico e di confezione di prodotto, assieme a maestri mosaicisti, grafici, psicologi ed educatori. Ed è proprio questo il gruppo di lavoro che si è impegnato alla lavorazione del mosaico dedicato alla pace.
Inoltre in questi mesi più di 160 bambini e ragazzi (alunni delle elementari, medie e liceo) hanno partecipato alla realizzazione di alcune parti del mosaico, avvicinandosi alla realtà dell’Officina con la mediazione di operatori e insegnanti.
Il progetto grafico dell’opera è stato eseguito dal famoso autore di vignette Francesco Tullio Altan che molti bambini ricordano per il personaggio di Pimpa. Infatti il soggetto del mosaico è proprio la Pimpa ritratta con altri piccoli animali che rincorrono allegramente una farfalla colorata che vola in un cielo dai colori della pace.
La tradizione musiva è ben radicata nella provincia pordenonese, ma il motivo per il quale è stato scelto proprio un mosaico per comunicare l’idea di pace è il valore simbolico dell’opera. Infatti il Presidente della Fondazione Bambini e Autismo spiega: “Ci piace pensare alla pace come a un mosaico di piccoli gesti, un’idea di pace costruita pezzetto per pezzetto, dove ciascuno può fare la propria parte mettendo la propria tessera”.
“Da un punto di vista tecnico, il risultato si sta profilando molto buono” dice Davide Shaer, il mosaicista che assieme alla maestra Carolina Zanelli sta seguendo e supervisionando i lavori “e riserva alcune ‘sorprese’: abbiamo cercato di garantire l’uniformità e l’armonia dell’opera senza però eliminare le differenze e le ‘tracce’ delle diverse mani che l’hanno creata. Alcuni accostamenti di tessere sono molto originali e in un certo senso ‘poco ortodossi’, ma si integrano sorprendentemente bene, danno movimento alle superfici e rendono l’opera interessante e assolutamente non prevedibile. Lavorare con i bambini — alcuni hanno realizzato ‘pezzi’ di cielo, altri parti della Pimpa o dei fiori — è stato bello e credo che anche per loro sarà gratificante ed educativo individuare il proprio contributo all’interno del Mosaico e vedere che esso assume senso in quanto componente di un lavoro di gruppo dove ognuno ha fatto la propria parte”.
La Fondazione Bambini e Autismo ha lanciato una raccolta fondi per coprire le spese di realizzazione dell’opera. Per chi desidera sostenere l’iniziativa “Mosaico della pace” dando un proprio contributo può utilizzare il conto corrente postale 10501591 (intestato a Fondazione Bambini e Autismo Causale: per il mosaico della pace).
Per ricevere maggiori informazioni è possibile contattare la Fondazione al numero 0434 29187.
L’officina dell’arte
L’inserimento nell’Officina avviene dopo una valutazione funzionale, base della progettazione di un Programma di Inserimento Lavorativo Individualizzato secondo le specifiche esigenze e abilità della persona autistica. Si lavora tutti i giorni dell’anno in vari laboratori: mosaico, packaging, informatica.
Si fanno cornici, vassoi, sottopiatti, specchi e altri oggetti per la casa decorati a mosaico. E ancora bomboniere personalizzate e articoli da regalo per cerimonie e ricorrenze.
L’originalità e la qualità del prodotto sono garantite dalla presenza di designer e maestri mosaicisti.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.95
Sommario
Editoriale
Irradiare la pace come fanno “loro” di M. Bertolini
Articoli
Se avessi ascoltato la mia disperazione?! di A. Manfucci
E ho ripensato tutto! di C. Vigli
Bambini e autismo: Mosaico della pace
Domande sulle persone Down
Come reagire all’indifferenza di chi è vicino di J. Labrousse
Il mio primo campo di F. Atlante
“Hola Madrid!” di L. Nardini
Teorie comportamentali: TEACCH vs ABA di M. Pilone
Rubriche
Libri
E li chiamano disabili, Candido Cannavò
Mio figlio mi divora, Lilyane Nemet-Pier
Donne nel respiro di Ruàh, Silvio Mengotto
Obiettivo decrescita, Marco Bonaiuti
Il barattolo di maionese e caffé