A queste e ad altre cento domande troveremo precise risposte in questo piccolo libro. L’Autrice si rivolge a lettori giovani e giovanissimi riprendendo per loro l’antico discorso della “buona educazione” del “come si fa”, del “cosa si deve fare”, come se per loro queste regole fossero sconosciute o dimenticate o comunque ignorate.
Ma non c’è solo questo. Indicazioni o suggerimenti sono divisi per argomenti e man mano delineano un modo di essere, di comportarsi con gli altri nelle situazioni più diverse e nei momenti più delicati. Come ci si comporta in un gruppo? E in una vacanza comune? Come si riconosce il vero amico? Cosa si deve dire alla ragazza che ti piace? Come puoi invitarla? E lei come sceglierà la cosa più giusta da dire, il comportamento più in sintonia con quello che sente? Chi è il vero sportivo? E come si comporta il tifoso corretto?
Un capitoletto è dedicato alle “Situazioni difficili” a quelle cioè che ci fanno sentire a disagio come stare vicino a una famiglia colpita da un lutto o fare visita a un amico malato. Infine, incontrando una persona disabile, che bisogna dire o fare?
Insomma, oltre alle regole di “bon ton”, mi sembra che l’Autrice voglia suggerire ai suoi lettori un modo di essere con gli altri più attento e generoso, superando il primo immediato impulso a pensare solo a se stessi.
Mi resta da fare una piccola critica: il mio avviso il testo poteva essere a tratti, più sintetico, alcuni consigli meno particolareggiati. Lo dico soprattutto all’impazienza dei giovani lettori. Ma chissà, forse invece scopriamo cose alle quali non avevamo mai pensato…magari saltando qualche pagina qua e là…
Tea Cabras, 2005