Cappella degli Scrovegni, gioiello dell’arte italiana! È come uno scrigno meraviglioso: si entra dentro, ci si guarda intorno stupiti e mano a mano si alzano gli occhi verso quel susseguirsi di scene e si entra dentro queste storie: il sogno di Gioacchino tra i pastori, la nascita di Maria, Maria promessa sposa a Giuseppe, così tutto intorno, proprio sotto al soffitto, quel bellissimo cielo azzurro con le stelle e la luna. Questa storia è come più lontana nel tempo, più avvolta nel silenzio. Ma ecco che scendendo con gli occhi riconosciamo le scene delle vita di Gesù e ci appaiono sorprendentemente VIVE, umane, drammatiche. Il bacio di Giuda, così impressionante con lo sguardo di Gesù che lo penetra nel profondo del cuore. La deposizione, quel pianto degli angeli, quello sprofondamento nel dolore…

Eravamo un bel gruppo di S. Giuseppe della Pace, avevamo aderito alla proposta quasi tutti. Milano-Padova sono tre ore di pullman, ma sono passate in fretta anche perché era venuta con noi la sorella di Maria Goffi, la bravissima Lia, che ci ha preparato all’incontro con Giotto e la sua cappella. Ci ha detto molte cose in modo chiaro e semplice da vera professionista qual’è. Chiara poi aveva portato un libro catalogo molto esauriente con tante fotografie che ci siamo passati guardandolo con interesse, in modo che, riconoscendo poi qualche scena, è stato più facile l’incontro con questa grandissima opera d’arte. Anche Filomena è venuta con la sua carrozzina, dalla sua casa in quel di Cremona, accompagnata ad un casello dell’autostrada dalla sorella e dal cognato, come fanno nelle grandi occasioni. Nel programma c’era anche la visita al Santo (così abbiamo potuto vedere il famoso monumento al Gattamelata di Donatello) dove i frati ci hanno ospitato per il nostro pranzo al sacco.

All’ingresso della Cappella ci aspettavano tanti amici: Adriana con il marito e il loro Gianni del gruppo Fede e Luce di Abano e zii e cugini della Silvia. È stata una bella giornata molto ricca e certamente anche un po’ faticosa, ma io penso che, anche per i nostri ragazzi, la Cappella degli Scrovegni rimarrà nella loro e nella nostre teste per un po’, pronta a riaffiorare di tanto in tanto, come succede per le opere d’arte, arrichendoci la vita, allargando la nostra mente, lasciandoci il desiderio di poterla rivedere per godere di più della sua bellezza, questa bellezza che è segno dello splendore di Dio e delle sue creature.

Anna Maria de Rino, 2005

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.90

Sommario

Editoriale

Nel mare di Assisi di V. Giannulo

Ricordo di Giovanni Paolo II

Non sembrava né prete né Papa di Nicolina di Pirro
Io e Karol di Immacolata
Visto da vicino di F. e S. Poleggi
Il regalo” di TAU comunità di Arcene
Giovanni Paolo II e le persone disabili

Il nostro Don Francesco

Abbiamo imparato che i nostri figli sono persone vere di Maria Varoli
Trent'anni pieni d'amore di G. Ferrari

Articoli

Elena e il mistero di F. Poleggi
Paradiso Infernale di M. Pensi
La domanda ultima di d. Antonio Torresin
Le chiavi di casa di R. M. Sanzini
Controvento di L. M. Loy

Ai nostri ragazzi piace il bello

Incontriamo Giotto di Anna Maria de Rino
Proposte di Laura Nardini

CONCORSO “RACCONTA LO SGUARDO”
Alla mia bambina di D. Marazzini

Rubriche

Dialogo Aperto

Libri

Il mondo delle cose senza nome, D. Rossi
Fratello Sole Sorella Down, I.Manzato e F.Bellan

Arte e disabilità: incontriamo Giotto ultima modifica: 2005-06-17T15:00:49+00:00 da Anna Maria de Rino

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