Ha fatto un gran lavoro Matteo Spicuglia, ricostruendo in Noi due siamo uno la storia di Andrea Soldi, quarantacinquenne torinese schizofrenico morto il 5 agosto 2015 per un Tso. Giornalista incaricato di seguire il processo per omicidio colposo che vede imputati i vigili urbani e il personale medico che l’hanno eseguito, Spicuglia però fa qualcosa di più che ritrarre le udienze. Con delicatezza estrema, si avvicina a Cristina e Renato, la sorella e il padre della vittima, restituendo così a Soldi la sua storia. Perché Andrea, prima di finire schiacciato da un sistema incapace (a molti livelli) di relazionarsi con la malattia mentale, è stato un bambino, un giovane e un uomo con il suo carattere, le sue passioni e paure, i suoi sogni, l’amore dato e ricevuto dalla sua famiglia. Una famiglia presente, combattiva ma lasciata a se stessa dinnanzi a una malattia durissima, anche perché circondata da pregiudizi, inadeguatezze e stigma che intrappola malati e congiunti in una gigantesca carta moschicida. La storia di Andrea è un sasso, duro ma veramente prezioso.
Noi due siamo uno
Autore: Matteo Spicuglia
Editore: ADD editore
Pubblicato: Pagine: 188
Prezzo: 16€
ISBN: 978-8867833016
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 156, 2021
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