La funzione di responsabile nel ’99 mi ha colto di sorpresa. Ora, alla fine dei tre anni, tutto mi sembra discutibile, salvo l’apprendimento dell’ascolto. Vedo il viso turbato, contratto e stanco di un padre che si contiene a fatica di fronte a una turbolenza improvvisa del suo ragazzo e poi, nella festa, si accompagna a lui in un mimo; sento il racconto minuzioso di una madre che vigila paziente sul figlio; ascolto l’amica che ha capito anche i miei vuoti… Li sento fratelli, c’è una positività nel mistero della debolezza dell’uomo.
Oggi posso dire che la comunità educa perché noi ne sentiamo il bisogno. L’esperienza di pedagogia reciproca è una necessità, non una scelta volontaristica o etica: il cambiamento, il nuovo si pone di continuo ad ogni incontro e noi siamo tesi a comprederlo.
Nella mia attività lavorativa nelle istituzioni di cura l’esperienza era filtrata, la condivisione non sempre ritenuta elemento rilevante e comunque mediata dall’approccio tecnico.
Nella comuntà F. e L. il legame affettivo è fondante, si respira la libertà del rapporto di amicizia e tutta la persona ne risponde. Ne segue, nella ricerca del reciproco bene e nell’interesse misurato e calibrato verso le nostre debolezze, la necessità di un continuo confronto. È un cammino verso la persona.
Se, attraverso gli anni, è rimasto vivo ed evidente questo connotato essenziale ed è giunto sino a me, ho la convinzione che si tratti di un patrimonio culturale veramente fertile.
– Antonella B., 2003
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.81
Sommario
Editoriale
Che cosa è Fede e Luce di M. Bertolini
Genitori di ragazzi con disabilità
Festeggiamo la nascita di un bambino - Genitori di ragazzi con disabilità di Tommaso
Fede e Luce apre le nostre braccia di genitori di T. M
Non siamo stati soli - di B. Sturiese
Una triste esperienza. Quando tutti si allontanano di C. Brundisinì
Il suo valore - di R. Staforte
Come un tesoro, preghiera di una mamma - di Eufemia
Fratelli e sorelle di ragazzi con disabilità
I fratelli e le sorelle di ragazzi con disabilità - Che pensano? Che provano? di Maria Teresa Rendina
"Ragazzi" e "Amici"
Un autobus chiamato Santa Silvia di Filippo Ascenzi
Cercare di starci su questa barca - di Giulia Galeotti
Come risponderti, Alberto? - di G.
Alla fine medaglie per tutti - di V. C.
Mi trovo bene con tutti - di Giovanni Grossi
Abbiamo raccolto le olive - di Cristina Ventura
Vengo dopo la Messa - di Valentina
Fino all'ultimo respiro - di Vanna
Fede e Luce: un cammino verso la persona - di Antonella B.
I Bambini a Fede e Luce
I bambini a Fede e Luce - Un'esperienza che fa crescere - di Francesca R. Poleggi
Porto i miei figli a Fede e Luce perché... - di Alessandra Zezza
Dario, sei anni, ci parla di Fede e Luce - di V. e M. Giannulo
Rimango incantata - di Cristina Tersigni
Una scuola di vita, non sempre facile - di Huberta
I sacerdoti
La mia esperienza di prete a Fede e Luce - di P. E. Cattaneo
La strada che ci sta davanti - di don M. Bove
La missione del sacerdtote nella comunità Fede e Luce di fra C. Vecchiato
Come si fa Fede e Luce
Come si fa Fede e Luce - Il lavoro in équipe - da J. Vanier
Come far nascere una nuova comunità - di P. Klaus Sarbach
Nuove famiglie: istruzioni - di T. R.
“Responsabilità: Sì o No?
L'ecumenismo a fede e Luce
L'ecumenismo in Fede e Luce - Un dono - di Tony Hulten
Insieme verso una terra di unità - di J. Vanier
Segni di Fede e Luce nel Mondo
Segni di fede e Luce nel mondo - 1454 comunità di 77 paesi - di Lucia Casella
Le comunità Fede e Luce nell’Est Europeo - di Olga Gurevitch
Esperienze di Fede e Luce in Africa - di Maria J. Souto Neves
I deboli e la pace di J. Vanier
Incontri