A 67 anni Maria è dovuta rimanere a casa con la sorella Miranda, ma non si è arresa pacificamente: ha preteso un appuntamento con l’Assessore alle Politiche Sociali chiedendo con forza di essere reinserita in un Centro Socio Educativo («a casa con Miranda non podevo più… fa questo, fa quel, solo pulir e sistemar. Mi me piasi l’allegria, me piasi girar per città, ballar, farò la muffa a casa»).
Alcune persone non hanno avuto la possibilità di dire la loro, non hanno avuto il sostegno di una famiglia o la fortuna di un amministratore di sostegno preparato. Hanno subito passivamente le scelte che altri hanno operato per loro. Alberto è stato dimesso a 67 anni; dopo pochi mesi il suo tutore lo ha tolto anche dalla comunità in cui viveva e inserito in una casa di riposo, dove dopo due anni è morto, di disperazione più che di malattia. Battistina è una signora 79enne che frequenta l’Anffas di Trieste praticamente da quando è stata fondata. Al compimento dei 65 anni, le è stata caldeggiata una dimissione e un passaggio al servizio anziani. Per fortuna, il suo comune, Muggia, non si è imposto in modo tanto duro; Battistina è tenace e ancora oggi slitta con forza l’età del riposo forzato.
Per fare fronte a queste nuove esigenze abbiamo presentato al comune di Trieste un progetto innovativo: il Centro Socio Ricreativo «La Piazzetta» per persone disabili diventate anziane.
In città, la cooperativa Integrazione Trieste a marchio Anffas è attiva fin dal 1961; tra il 1996 e il 1998 abbiamo costituito il primo Cse per garantire, anche dopo il limite dei 35 anni, lo svolgimento di un’attività di riabilitazione e, ove possibile, di una formazione professionale. Ma anche l’inserimento in un Cse prevede il limite di età di 65 anni: per persone come Miranda, Alberto e Battistina è dunque arrivato il momento di lasciare quel centro divenuto così importante per la loro vita.
Per il nostro progetto innovativo ci ha guidati la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: frequentare un centro simile a quello frequentato per anni così da mantenere i legami di amicizia e affetto sviluppati nel tempo, e per non perdere abilità e autonomie acquisite; continuare a favorire possibili situazioni di inclusione nel territorio, e la partecipazione a eventi sociali che incrementano la qualità della vita; accompagnare verso una maggiore consapevolezza e accettazione del cambiamento dovuto all’età.
Il 17 settembre, dopo due anni di lavoro, siamo riusciti a partire, grazie a un finanziamento per 24 mesi di attività e l’indicazione di una sede in centro, entrambi da parte del comune. Il progetto non rientra più nell’Area della Disabilità, ma nel Servizio Anziani. L’organizzazione delle attività, il personale coinvolto, la supervisione è competenza della nostra cooperativa.
Le persone attualmente inserite (che partecipano solo alla spesa per il pranzo) sono 7, 4 provenienti dai servizi della cooperativa e 3 da altri servizi. La Piazzetta – aperta dal lunedì al giovedì, dalle 10 alle 15 – garantisce il servizio di trasporto a tutti. «Stago ben qua con voi – dice Dario – me par de esser a casa, fazo el cafe, parlo de quando iero giovine, ma riverà qualcun che sa zogar a carte? Sa mi son fio de nisun… qua se come una fameia».
C’è ancora molta strada da fare, sono ancora molte le persone che hanno bisogno di servizi adeguati: l’età, nel 2018, non può più essere motivo di discriminazione. È nostro dovere non accettare passivamente che le persone con disabilità anziane subiscano soluzioni preconfezionate, nella logica del «tanto un servizio glielo abbiamo trovato». È nostro dovere non arrenderci, avere sempre un pensiero creativo e coraggioso per tentare qualcosa di diverso, anche cercando alleanze sul territorio. È nostro dovere accompagnare facendoci indicare la strada dai protagonisti. Maria, Alberto e Battistina ce l’hanno mostrata con un’efficacia e una forza potentissime.
(Estratto dalla relazione al convegno ANFFAS 60 anni di futuro, novembre 2018)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.145, 2019
Sommario
Editoriale
Preziosi punti di vista di Cristina Tersigni
Focus: Disabilità e terza età
Storie di cui fare tesoro di Cristina Tersigni
Longevità nella disabilità di Cristina Tersigni
La casa-famiglia e l'età che avanza di Cristina Tersigni
Un anticipo di vecchiaia di Giovanni Grossi
Intervista
La curiosità di raccontare il mondo di Giulia Galeotti
Testimonianze
Storia di una promessa mantenuta di A.A.
Dall'archivio
Il mio amico Carlo di Beatrice (Trixi) Pezzoli
Associazioni
Una Piazzetta per chi diventa anziano di Annalisa Zovatti
Fede e Luce
Il pittore che aveva capito tutto di Giulia Galeotti
Spettacoli
Nuova ricetta a MasterChef di Maria Novella Pulieri
Rubriche
Dialogo Aperto n. 145
Vita Fede e Luce n. 145
Libri
Faccio salti altissimi di Iacopo Melio
Il mare non serve a niente di La Bigotta e Michele Rossi
Isacco, il figlio imperfetto di Gianni Marmorini
A good and perfect gift di Amy Julia Becker
Diari
Non ho paura perché sono l'amica del cuore di Sara di Benedetta Mattei
Io vado poco a teatro di Giovanni Grossi