Ho votato! Sono super contenta! Io avevo paura di votare perché non sapevo cosa è votare. Tutti mi dicevano che era importante perché ci devono essere due compagni che devono fare i rappresentanti di tutta la classe. Ma io rispondevo che non votavo. Pure su whatsapp mandavo vocali a tutti per dire che non votavo proprio per niente. Tutti mi dicevano «Ma come? Ti ha scritto pure il presidente Mattarella e tu non voti?». Io sono stata contentissima che Mattarella mi ha scritto con la sua penna e mi ha detto pure che devo continuare a studiare bene. Però non volevo votare lo stesso. Poi mi hanno detto che a votare c’erano tutti i compagni di classe. Io non li vedo mai tutti insieme perché siamo divisi in tre gruppi. Allora ho detto ok: voto pure io!
Poi mi è presa paura al cancello e non volevo salire in classe. Loro sono scesi tutti tutti!!!! Io mi sono messa a ridere e sono stata contenta. Pure loro ridevano tutti. Tutti avevano le mascherine e si avvicinavano uno per uno a convincermi. Io ho aspettato che tutti venissero da me, uno per uno, e poi sono salita. Ma avevo già deciso che salivo. Però mi piaceva che tutti mi dicevano che erano contenti che votavo pure io e che era importante che votavo pure io. Sono salita quando tutti me lo hanno detto. Mi hanno dato un foglio di carta e una penna. Però in classe per votare si poteva entrare uno per uno. Gli altri dovevano restare fuori e nemmeno vicini. Questa cosa è molto noiosa però io la faccio. E pure i compagni di classe la fanno. Allora io sono entrata da sola e mi sono seduta al mio banco e sul foglio ho scritto i nomi di Daniela e Aisha. Perché mi hanno detto c’erano solo i loro nomi che potevo scrivere. Ma sono stata contenta perché voglio molto bene a Daniela e Aisha. Sono simpatiche. Poi ho messo il foglio di carta in una scatola. Alla fine mi hanno detto che hanno vinto Daniela e Aisha perché si poteva votare solo Daniela e Aisha. Meglio così! Però io penso che abbiamo vinto tutti perché c’eravamo tutti. E pure io. Poi ho fatto tante altre cose. Pure l’ecocardiogramma al Bambin Gesù, a San Paolo, dove c’è pure il parco giochi, vicino a casa mia. Però votare con i miei compagni di classe mi è molto piaciuto di più.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 152, 2020
SOMMARIO
Editoriale
Biglietti e disegni di Cristina Tersigni
Focus: Adozione
Già nostro figlio di Paolo Catapano
Un gatto, la comunità e il nostro apartheid di Giulia Galeotti
Vangelo, immaginazione, intelligenza di Dorota Swat
Il diritto di chi? di Antonio Mazzarotto
Intervista
Quel che la Convenzione dice (e non dice) di Lars Porsenna
Testimonianze
Cosa si potrebbe imparare dai banchi monoposto? di Laura Coccia
Dall'archivio
Paolo e Chiara di Irma Fornari
Associazioni
Cosa c'è oltre la scuola? di Monica Leggeri
Fede e Luce
Guida per le comunità di Lucia Casella
Spettacoli
Riappropriarsi della propria firma di Claudio Cinus
Dialogo Aperto
In ricordo di Aldo di Maria Goffi e Flora Atlante
Periodo pesante, su spalle e cuore di Elisa Sturlese
Un dialogo aperto molto speciale!
Libri
Mia sorella mi rompe le balle di Damiano e Margherita Tercon
I disegni segreti di Véronique Massenot e Bruno Pilorget
Viaggio Italia around the world di Danilo Ragona, Luca Paiardi e Marcello Restaldi
Grazie, papà Don Carlo a cura di Sergio Didonè
Diari
Ho votato di Benedetta Mattei
Io non lo so cosa mi aspetto dal futuro di Giovanni Grossi
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