Dagli amici di Milano arriva la buona notizia: i «condomini solidali» nati tra Piemonte e Lombardia sono diventati dieci e forse, presto, saranno undici.

Che sono i condomini solidali?»
Cerchiamo di rispondervi con chiarezza e concisione.
È accaduto per la prima volta ventanni fa: «Alcune famiglie che sentivano forte l’esigenza di dare un senso alla propria esistenza lontano da questa società dei consumi, hanno deciso di vivere insieme in una villa-cascina da ristrut- turare alle porte di Milano in base a un patto di mutuo soccorso, intorno ad un progetto comune».
È nato così il primo condominio solidale di Villapizzone (v. Ombre e Luci n. 3-1985) e quelle prime famiglie ci hanno insegnato, che è possibile «vivere vicini e solidali», con le porte aperte verso il mondo esterno in uno scambio che arricchisce, che in questo contesto non è soltanto possibile ma fondamentale l’accoglienza di persone in difficoltà, e soprattutto, che è possibile vivere in «altro modo» la propria vita quotidiana e dare un senso alla propria esistenza, a partire proprio dalla centralità del nucleo familiare.

«E come se da Villapizzone fosse partita una vibrazione che non accenna a fermarsi» — è stato scritto. Sono state lanciate una serie di parole — comunità…cassa comune…sobrietà di vita…accettazione della diversità- … evangelizzazione… ristrutturazione degli spazi urbani…che hanno trovato una grande eco, hanno suscitato speranze e in alcuni casi, si sono concretizzate in nuove esperienze».
Negli anni successivi sono sorti nuovi condomini solidali, ognuno sull’esempio di Villapizzone, ma ognuno con una sua originalità perché erano diverse le esigenze e le aspirazioni delle persone che li costituivano.

Sulla scia di queste prime esperienze è nata l’Associazione Comunità e Famiglia1Associazione Comunità e Famiglia, Villapizzone, piazza Villapizzone 3, 20156 Milano. Tel/Fax 02/3271009 che svolge diverse attività: promuove nuovi condomini solidali ma favorisce anche lo sviluppo di esperienze diverse di aiuto reciproco e di orientamento. Infatti molte famiglie aspirano a formare una nuova comunità, o semplicemente, pur vivendo in appartamento, desiderano condividere momenti e iniziative della comunità già formate. Sono nati così i Gruppi di condivisione dove ci si incontra per dibattere argomenti centrali della vita familiare e comunitaria secondo l’esperienza dell’associazione.

Tutti i condomini solidali, sorti fino ad oggi, fanno parte dell’Associazione Comunità e Famiglia ma ciascuno di essi è assolutamente indipendente, libero di darsi forme e regole specifiche, coerenti con il proprio sviluppo.
Il patto tra le famiglie prevede comunque sempre la condivisione di un modello economico i cui pilastri sono: sobrietà ed autosufficienza. Sobrietà significa rifiuto dei beni non necessari e quindi del lavoro forsennato per ottenerli. Autosufficienza, equivale al rifiuto dell’assistenzialismo.

A lungo potremmo ancora parlare delle attività lavorative, dell’assegno in bianco che ad ogni inizio mese ogni famiglia riceve ed autonomamente riempie secondo le sue necessità, della «Città del riuso», anche così si definisce un condominio solidale, dove tutto può essere recuperato, dalle aree ambientali, agli oggetti, alle proprie esperienze. Preferiamo invece lasciare ai nostri lettori qualche curiosità da soddisfare risalendo direttamente alla fonte — l’Associazione Comunità e Famiglia — e diamo spazio al racconto di Ugo e Beatrice che, dopo l’esperienza a Fede e Luce, sono approdati entrambi anche se con diversi ruoli nel mondo di un condominio solidale.

– a cura di Tea Cabras, 2002

Maria Teresa Mazzarotto

Insegnante e madre di 5 figli. Ha collaborato con Ombre e Luci dal 1990 al 1997.

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Maria Teresa Mazzarotto

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Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.75

Sommario

Editoriale

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I condomini solidali ultima modifica: 2001-09-27T10:27:01+00:00 da Maria Teresa Mazzarotto

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