Sabato, 13 ottobre, ad un mese dall’eccidio delle Twin Towers, mio marito ed io abbiamo inaspettatamente vissuto una giornata speciale in un bellissimo casolare del Podere Gugliano vicino a Trequanda, nome esotico di un incantevolepaesedellacampagnasenese.

Ci attendeva il padrone di casa, “padre” di otto figli di varie età: il prof. Fabrizio Mori, sconosciuto alle masse, ma notissimo agli studiosi di paleontologia in particolare, del deserto del Sahara per le sue scoperte dell’arte rupestre di dodicimila anni fa.

La nostro timidezza iniziale è subito svanita di fronte alla sua naturale ospitalità: seduti all’aperto a goderci un sole ancora estivo abbiamo conversato mentre i figli più piccoli Brenda e Daiano (5 e 7 anni), attorniati da due cuccioli di cane, venivano a curiosare e a condividere la gioia dello stare insieme.

Fabrizio Mori con un gruppo di «Figli» - Ombre e Luci n.76 - 2001

Fabrizio Mori con un gruppo di «Figli»

Bella forza, penserete: in un ambiente così, a contatto con la natura, lontani dalle preoccupazioni del quotidiano, è facile sentirsi sereni! Ma oltre alla cornice dell’ambiente ideale nella sua semplicità e essenzialità, abbiamo respirato un’atmosfera calda e accogliente, mai formale: la realtà di casa “Centro Lorenzo Mori”.

«Figli» rimessi in piedi

Abbiamo compreso tale denominazione parlando con il professor Mori: Fabrizio ha perso il suo unico e amatissimo figlio Lorenzo di 15 anni, in un incidente venticinque anni fa. Dopo un periodo di grave depressione, con l’aiuto di amici fedeli e con l’obiettivo di restaurare il cadente casolare di Gugliano – individuato da Lorenzo per l’unicità del suo paesaggio – l’insigne studioso e padre ferito a morte, si è rimesso in cammino.

Questa casa non è tuttavia per Fabrizio una meta di ricordi, ma percorso di vita per tanti ragazzi che sono, sono stati e saranno i suoi figli, affidatigli non dalla natura ma dal Tribunale dei Minori di Firenze.

ranzo nel Casolare di Gugliano - Ombre e Luci n. 76 - 2001

ranzo nel Casolare di Gugliano

Il Centro Lorenzo Mori da 20 anni è ormai comunità educativa. L’accoglienza all’altro, al piccolo, all’indifeso, al giovane disadattato scaturisce dal cuore di Fabrizio che trasforma continuamente la “nostalgia perenne” di suo figlio in una sorgente inesauribile di guida e sostegno amoroso per i tanti figli che ha accolto, protetto e “rimesso in piedi”.

Maurizio ed io pensavamo che tanta “grandezza d’animo” derivasse dalla fede; Fabrizio ci ha ancora una volta meravigliati: dolcemente e, con un velo di rammarico, dice che non aderisce a nessun tipo di credo, se non quello dell’appartenenza alla stessa specie e quindi – come ha imparato dai suoi amici Tuareg – alla solidarietà tra i propri simili!

Siamo rimasti in silenzio: i frutti concreti della sua fede sono grandi e visibili così da riportarci alla mente le parole di Thomas Merton che abbiamo letto sul retro di un numero di Ombre e Luci:

“La vita cristiana è una scoperta continua di Cristo in posti nuovi e inaspettati.”

Centro «Lorenzo Mori»

La cooperativa sociale “Centro Lorenzo Mori” è stata costituita nel 1977 con lo scopo statutario di risolvere i problemi di natura sociale, familiare e psicofisica dei giovani.
Il “Centro Lorenzo Mori”, in convenzione con la A.S.W. 7 di Valdichiana (Siena), può accogliere 8 minori fino a 18 anni di età residenti anche nei comuni della provincia di Siena e nei comuni della A.S.L. 8 di Arezzo, in difficoltà tali da pregiudicare l’armonico sviluppo della loro personalità.
La permanenza dei giovani presso il Centro è continua e si protrae fina a permettere il loro reinserimento nell’ambiente da cui provengono nonché una soddisfacente sistemazione nel mondo del lavoro.
Il rapporto fra operatori e giovani ospiti è stabilito da 1 a 4.

I ragazzi del Centro sono inseriti nelle scuole pubbliche, nelle strutture lavorative locali, svolgono attività sportive negli impianti della zona insieme ai coetanei che incontrano e con i quali stabiliscono rapporti di amicizia, partecipano a due soggiorni annuali in montagna ed al mare.

L'ingresso del Casolare di Gugliano - Ombre e Luci n. 76 - 2001

L’ingresso del Casolare

 

– Maurizio e Silvana Zamperoni, 2001

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.76

Copertina Ombre e Luci numero 76, 2001 - Un natale difficile

Sommario

Editoriale

E si accende una stella di M. Bertolini

Articoli

La lezione di un clown di M.T. Mazzarotto
La Locanda dei Girasoli di Redazione
Per un Natale con qualche cosa in più di H. Pott
La Comunità “Il Roveto” di M. T. Mazzarotto
Un dono di poesia a cura della Comunità il Roveto
Noi quattro: la comunità "il Roveto" di Redazione
Famiglie: una riflessione di Padre Roberti di Padre Roberti
Stelle d’oriente di
Novità per l'handicap di Redazione
Lo straniero di Redazione

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

La seconda occasione, Carla Cerati
La ragazza delle lumache, Carla Cerati
Inno alla vita, Erika Gazzola
Nessuno bambino nasce cattivo, Fabrizio Mori

Isolato ma immerso nella vita ultima modifica: 2001-12-25T14:22:45+00:00 da Redazione

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