Non è proprio consueto sentir parlare un ragazzo di 13 anni con disinvoltura, e addirittura passione, delle principali opere e località d’arte d’Europa. Parlare al telefono con Matteo è un viaggio delle meraviglie, da Leonardo, passando per Van Gogh per finire poi, con i piedi finalmente per terra per la sua età, a Star Wars! Dice sua madre Francesca che «come la luce dello “spettro” – autistico ad alto funzionamento – ha una personalità dai colori intensi e sfumature diverse, più delicate e leggere. Matteo possiede un’ottima proprietà di linguaggio e una buona autonomia. Ha un carattere allegro e mite, il viso illuminato da un grande sorriso che regala generosamente a tutti, amici e sconosciuti. Buongustaio e sempre affamato, è scout e grande camminatore. E una delle sue caratteristiche più belle è la grande curiosità».
Matteo è un grande appassionato d’arte: rimane spesso colpito ed emozionato di fronte alle grandi opere, le osserva a fondo, quasi come se riuscisse a dialogare con loro. La sua materia preferita è la geografia e anche per questo è stato in tante città alla ricerca di opere e musei di cui ha studiato a scuola: a Parigi per la Gioconda, «una bellissima signora che sorride» o a Firenze per il David di Michelangelo «ma quella fuori è una copia, quella vera invece è nel museo!» … E proprio arrivato difronte al David di Michelangelo, quello vero “gigante!”, Matteo non è riuscito a trattener le lacrime dalla gioia: «Si è emozionato tantissimo! La sua felicità era palpabile… un miscuglio di fortissime emozioni che ha espresso con grandi sorrisi arrivando anche alle lacrime». Nella sua Roma, la prima opera ad incantarlo è stata, inevitabilmente, «la Sistina! Fatta tutta da Michelangelo!», con la sezione della cacciata di Adamo ed Eva dall’Eden, rimasta impressa più di altro.
Oltre a conoscere tantissimi artisti e luoghi d’arte, Matteo ha trovato nella pittura un importante canale espressivo riuscendo ancora meglio a comunicare, in assoluta libertà, i suoi stati d’animo che altrimenti rimarrebbero inespressi. E l’entusiasmo e l’originalità che ci mette, lascia tutti molto sorpresi. Incomprensibilmente…
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 151, 2020
SOMMARIO
Editoriale
Nutrire talenti di Cristina Tersigni
Focus: Viaggio nell'arte
Il linguaggio dell’arte di Marta de Rino ed Eleonora Secchi
Metti da parte la fretta di Gianni Verni
Ferma lo sguardo di Cristina Tersigni
Estemporanea e personale di Giorgiana Tinazzo
Buongustaio dell’arte di Cristina Tersigni
Intervista
Il diritto a un libro vero di Giulia Galeotti
Testimonianze
Forse una ragione c'è di Stefano Nasuti
Dall'archivio
Un pomeriggio chiamato laboratorio di Francesca Polcaro
Associazioni
Museo per tutti di Cristina Tersigni
Fede e Luce
Noi, non io di Serena Sillitto
Spettacoli
Accarezzando insieme l'erba di Enrica Riera
Rubriche
Dialogo Aperto n. 151
Vita Fede e Luce n. 151
Libri
Il cuore è una selva di Novita Amadei
Il chiosco di Anete Melece
Malintesi di Bertrand Leclair
Un'esperienza personale di Kenzaburo Oe
Diari
Caro presidente Sergio Mattarella di Benedetta Mattei
Natura e musica di Giovanni Grossi