Sono una ragazza di 20 anni, anzi quasi 21, e mi chiamo Pina,
La mia infanzia è trascorsa girando sempre per i collegi, dove venivo curata e dove ho incominciato per la prima volta a carminare. Perché io, ancora non ve l’ho detto, sono colpita ad una gamba dalla poliomielite.
Ma non me la prendo. Sto bene anche così. Sono una ragazza come tutte le altre, non mi manca niente; solo una cosa, la più importante: l’amore che io spero presto di dare al ragazzo che amo.
Come ho già detto sono stata in molti collegi; ho conosciuto tante ragazze, alcune le ricordo ancora e mi piacerebbe tanto rivederle. Eravamo tanto piccole! I capelli cortissimi e il vestitino uguale, ci volevamo bene anche se le nostre giornate erano piene di litigi infantili.
Sono passati tanti anni da allora e qui a Roma ho conosciuto la vera amicizia. Perché io, all’amicizia ci credo! È una cosa molto bella, ti fa sentire felice e tu puoi dare alla persona tutto l’affetto o la comprensione che hai nel cuore.
All’amica puoi confidare tutti i tuoi dispiaceri, tutti i piccoli segreti, tutti i tuoi pareri che i genitori molte volte non comprendono.
Maria, la mia prima amica, l’ho conosciuta qui a Roma sei anni fa. Anche se con carattere diverso ci siamo capite e voi non ci crederete, ma se qualche volta avevamo delle discussioni io ci soffrivo, è sciocco, lo so, ma a me dispiaceva anche se dopo poco passava tutto.
Ancora adesso ci scriviamo perché lei abita a Napoli.
Questa estate sono stata un mese a casa sua per farle compagnia; è stata operata poco tempo fa alla spina dorsale e ha dovuto passare tutta l’estate a letto.
Credete a me: stare a letto è molto brutto! Io ci sono passata. Sembra che il tempo e il dolore non passino mai.
È stato un sacrificio, per me, stare sempre nella stessa stanza. Ma l’ho fatto con piacere. L’ho fatto perché Maria forse aveva bisogno della mia amicizia.
Abbiamo trascorso un mese fantastico, anche se solo con poco. Pieno di tante risate, ricordando insieme i giorni trascorsi qui a Roma, Cì abbiamo riso su, abbiamo scoperto insieme di essere cambiate, di avere dei problemi e abbiamo scoperto che la nostra amicizia è più solida e io mi auguro che rimarrà così.
E di Giovanna, la ragazza che mi ha chiesto di scrivere questa storia, che devo dire?! Non ho parole per dimostrarle la mia amici zia. È la ragazza migliore del mondo. È tanto cara e comprensiva e non so nemmeno io quanto le voglio bene.
Certo non sto qui a scrivere tutte le cose che ha fatto per me, non finirei mai. Ma quando leggerà queste righe capirà quanto le devo e quanto affetto le offro.
– Pina, 1975
Questo articolo è tratto da:
Insieme n.4, 1975
Sommario
Pellegrinaggio a Roma con Foi et Lumère di Suor Ida Maria
Integrazione nella scuola: pro e contro di A. Cusimano
Poesia: Visages, Volti di Helene
"Il momento più bello!" di Mamma di Carla
L'incontro a Villa Pacis di P. Roberti
All'amicizia ci credo di Pina
Io e mio fratello di Patrizia
Qua e là per l'Italia di Patrizia
1° Febbraio 1975 di Patrizia