Con una lettera indirizzata il 22 febbraio 2020 a tutta la Federazione presente in 38 paesi, i responsabili de L’Arca Internazionale hanno pubblicato le conclusioni dell’indagine che avevano affidato ad un organismo indipendente. L’inchiesta riguardava in particolare testimonianze che mettevano in discussione il suo fondatore, Jean Vanier, e il suo legame storico con padre Thomas Philippe, che (Jean Vanier) indicava suo padre spirituale.
L’indagine è stata condotta da GCPS, un gruppo con sede nel Regno Unito specializzato nel miglioramento delle procedure per la segnalazione e la prevenzione di abusi sessuali. Inoltre, L’Arca Internazionale ha istituito un Comitato di supervisione indipendente composto da due ex alti funzionari pubblici francesi, per valutare l’integrità e l’affidabilità delle procedure d’inchiesta e delle relative conclusioni.
L’Arca Internazionale ha consegnato il rapporto finale di GCPS, così come il lavoro di ricerca storica, alla Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa (CIASE). Questa commissione è incaricata di fare luce sulle situazioni di abuso nella Chiesa in Francia.
Durante questa inchiesta sono state raccolte le testimonianze attendibili e concordanti, relative al periodo 1970- 2005, di sei donne adulte, non disabili, indicanti che Jean Vanier ha iniziato delle relazioni sessuali, solitamente in un contesto di accompagnamento spirituale e per le quali alcune hanno conservato profonde ferite.
Queste donne, senza legami tra loro, riportano fatti simili, associati a un discorso apparentemente spirituale o mistico destinato a giustificarli. Queste azioni indicano un dominio psicologico e spirituale di Jean Vanier su queste donne e sottolineano la sua adesione ad alcune delle teorie e pratiche devianti di padre Thomas Philippe.
Nulla nell’indagine consente di immaginare che persone disabili siano state coinvolte.
L’inchiesta di GCPS è stata completata da un lavoro di importante ricerca storica avviato da L’Arca sulla base degli archivi inediti a cui ha avuto accesso per la prima volta. L’analisi dei vari archivi ha consentito di portare alla luce le remote radici dell’atteggiamento di Jean Vanier verso queste donne e sottolineano la sua adesione ad alcune delle teorie e pratiche devianti di padre Thomas Philippe.
In effetti, al termine di questa inchiesta e della ricerca storica, le informazioni raccolte mostrano che:
- Dagli anni ’50, un decennio prima della fondazione de L’Arca, e contrariamente a quanto affermava pubblicamente, Jean Vanier era sostanzialmente informato delle ragioni del processo canonico e della condanna di Padre Thomas Philippe da parte della Chiesa cattolica nel 1956 a causa delle sue teorie, qualificate come “falsa mistica”, e delle pratiche sessuali che ne derivavano. Padre Thomas Philippe era colui che Jean Vanier riconosceva come suo padre spirituale.
- I lavori di ricerca storica ci dicono che negli anni ’50 Jean Vanier faceva parte di un piccolo gruppo clandestino che aderiva e partecipava ad alcune delle pratiche sessuali devianti di padre Thomas Philippe, radicate su credenze cosiddette “mistiche” o “spirituali” che erano state condannate dalla Chiesa cattolica. Questo gruppo era composto da padre Thomas Philippe, Jean Vanier e alcune donne.
Dopo aver esaminato il rapporto (i supervisori) hanno dichiarato: “Non abbiamo motivo di dubitare della metodologia dell’indagine e della serietà con cui è stata attuata. Riteniamo pertanto fondate queste conclusioni”.
Nella lettera del 22 febbraio 2020, i responsabili de L’Arca Internazionale, Stephan Posner e Stacy Cates Carney scrivono ai membri de L’Arca:
“Siamo sconvolti da queste scoperte e condanniamo senza riserve queste azioni in totale contraddizione con i valori che, d’altro canto, Jean Vanier rivendicava, incompatibili con le regole elementari del rispetto e dell’integrità delle persone e contrarie ai principi fondamentali delle nostre comunità.
Riconosciamo il coraggio e la sofferenza di queste donne e di quelle che forse ancor oggi rimarrebbero in silenzio. Vogliamo anche esprimere la nostra gratitudine alle donne che, negli anni scorsi hanno rotto questo silenzio a proposito di padre Thomas Philippe, e hanno così aiutato altre a liberarsi di un ingiusto fardello di vergogna e di dolore. Chiediamo perdono a tutte per questi fatti che sono avvenuti nel contesto de L’Arca, alcuni dei quali sono stati causati dal nostro fondatore”.
L’Arca è determinata a garantire che le sue 154 comunità nel mondo siano luoghi di sicurezza e crescita per tutti i suoi membri, con e senza disabilità.
In tutta la Federazione, L’Arca sta effettuando una valutazione approfondita e indipendente delle sue attuali misure di prevenzione degli abusi e della protezione delle persone. In aggiunta a quelle già esistenti a livello locale L’Arca Internazionale ha creato una procedura centralizzata di segnalazione, alla quale tutti i suoi membri possono avere accesso in un contesto sicuro e riservato. Le informazioni o le segnalazioni ricevute saranno trattate da un’unità di prevenzione composto in parte da persone esterne a L’Arca.
Nella stessa lettera i due responsabili internazionali dichiarano: “Per molti di noi, Jean è stato tra le persone che abbiamo amato e rispettato di più. Sentiamo il turbamento e il dolore che queste informazioni provocheranno a molti di noi, all’interno de L’Arca ma anche fuori… avendo egli così tanto ispirato e confortato molte persone in tutto il mondo… Se il considerevole bene che ha fatto durante tutta la sua esistenza non è messo in discussione dovremo ciononostante far lutto (rinunciare) di una certa visione che potevamo avere di lui e delle nostre origini.”
Aggiungono: “Se le parole di coloro che hanno testimoniato mettono in luce una parte problematica della nostra storia, i loro sforzi offrono a L’Arca l’opportunità di proseguire il suo cammino e di prendere maggior coscienza della nostra storia e infine di fronteggiare meglio le sfide del nostro tempo.”
Le lettere scritte dai leader internazionali de L’Arca alla Federazione sull’inchiesta del GCPS, così come il rapporto di sintesi dell’inchiesta e della ricerca storica, sono disponibili qui:
Lettera dei coordinatori internazionali
Lettera di don Marco Bove (assistente spirituale internazionale)
Traduzione a cura di Cristina Tersigni
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