Se rileggiamo con cura il racconto di san Luca sulla nascita di Gesù, ci accorgiamo delle gravi difficoltà nelle quali si sono trovati Maria e Giuseppe. È un susseguirsi di segni di gioia e di timore, di esultanza e di sgomento, di chiamate e di risposte, di esitazioni e di coraggio.
Ogni volta che rileggo queste pagine, non posso fare a meno di vedervi riflessi i segni che accompagnano, da sempre, le nascite dei figli un po’ speciali.
Mi viene spontaneo, allora, ricordare con voi, mamme e papà che ci leggete, che la celebrazione della nascita di Gesù — oggi vissuta con molta superficialità e poca riflessione — ci porta a meditare sulla storia della vostra vita accanto a un figlio così diverso da quello che avevate sognato e avreste desiderato.
A Natale tutti fanno festa in famiglia. Per ognuno di voi però, per ciascuna delle vostre famiglie, è una festa un po’ malinconica. C’è chi si è abituato a far fronte alla presenza scomoda, difficile, impegnativa, di questo figlio. C’è chi non riesce ad adeguarsi e prova ancora un po’ di rancore dentro di sé. C’è chi continua a lottare per fargli vivere una vita il più decorosa possibile. C’è chi non ce la fa più e vorrebbe passare la mano a qualcuno che lo sostituisca. C’è chi ancora si domanda il perché e si rivolta contro quello che gli è capitato e che, con il passare degli anni, diventa sempre più gravoso.
Vorrei tanto poter sedermi accanto a ciascuno di voi, la sera di questo Natale: vorrei ascoltare il vostro cuore, così provato e così coraggioso, raccontare i tanti anniversari passati accanto a lui, nella gioia e nello sgomento; nella paura e nella fiducia; nella stanchezza e nella ripresa quotidiana.
Vorrei con voi e con lui, cantare un canto di Natale che vi dica che non siete soli: che attraverso l’Amore che ci ha donato e continua a darci quel Bambino Gesù, abbiamo imparato che insieme si può sconfiggere la paura e la stanchezza, la delusione e la rivolta.
Così, costi quel che costi, — anche se vi sembrano solo parole — accogliete la stima e la riconoscenza di ognuno di noi: con la vostra vita incarnata nella dedizione al vostro figliolo, contribuite, non poco, alla pace e alla speranza di tutti gli uomini di buona volontà.
Auguri ai papà e alle mamme “coraggio” del mondo
Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.
Tutti gli articoli di Mariangela
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.72
Sommario
Editoriale
Un Natale speciale di M. Bertolini
Medici e disabilità
Medici o stregoni? di C. F. Klieman
Perché non ci capiamo? di Adriana Duci
Nati due volte di Giuseppe Pontiggia
Blessings di Mary Craig
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Casa Blu di Huberta Pott e Natalia Livi
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