Mariangela era bellissima nel suo completo blu giovedì 7 marzo quando l’ho salutata, entrando nella sala del museo Boncompagni Ludovisi poco prima che le venisse consegnato il Premio Donna 2002.
Premio annuale, è stato ideato e promosso dall’Associazione nazionale reduci e prigionieri di guerra (ANRP) in ricordo delle donne che furono vicine con coraggio, solidarietà e generosità ai combattenti e alle loro famiglie. Destinato a tre italiane impegnatesi per il rispetto della vita e della dignità umana, con esso si riconosce il valore di un’attività concreta in favore del prossimo. Oltre al valore simbolico del riconoscimento, è stanziata una somma di denaro destinata a tutti – tranne che alle vincitrici. Lo scopo del premio è infatti quello di rendere le attività delle tre donne premiate lo strumento per aiutare specifiche realtà bisognose attraverso l’invio di aiuti ad organizzazioni umanitarie che operano a favore di bambini e donne nei paesi flagellati dalla guerra. Quest’anno verrà sostenuta l’attività dell’HAWCA che si occupa dei bimbi e bimbe afgane, devolvendole una somma che consentirà a 20 di queste bambine di studiare per un anno.
Il premio per altri, attraverso i gesti quotidiani delle vincitrici… Mariangela e i suoi trent’anni di Fede e Luce come ponte tra tanti ragazzi italiani che hanno cercato di vivere con gioia, consapevolezza e fede e venti bambine afgane nel loro sforzo quotidiano d’imparare. Mariangela e i suoi trent’anni portati cosi bene, con quella luce frizzante degli occhi che pizzica chi l’ascolta…
La conobbi, lei e il suo sorriso, l’anno scorso mentre il nostro treno scivolava verso Lourdes. L’entusiasmo delle sue parole che si rispecchiava allora così bene nello sguardo di Pablo, era lo stesso entusiasmo che sprizzava dalle lacrime trattenute a stento durante la premiazione. Trattenute… Mariangela si è commossa, semplicemente e senza veli. Non sapevo bene che fare, mentre lei piangeva e rideva e si scusava per quelle pause. Vedevo tante facce in trasparenza, ragazzi, amici, madri, padri, fratelli e sorelle, facce che conosco e facce sconosciute che sorridevano e soffrivano, cantavano e urlavano, e riposavano, giocavano, mangiavano e si dimenavano; la luce e il buio, tutto – con un po’ di paura magari, ma con coraggio. Ero commossa e sorridente, tra le giacche e le cravatte scure che mi circondavano.
Le vincitrici come ponte tra qui e là, si è detto e ribadito, come ponte tra il sociale del nostro paese e realtà lontane bisognose di cura e particolari attenzioni. Più che un ponte, a me Mariangela ricorda un acquedotto romano – solido, necessario, un monumento senza pretendere di esserlo. Guardandone i pezzi qua e là nella campagna, ti chiedi come sia possibile che duemila anni fa qualcosa del genere sia stato costruito. Un premio dunque a Mariangela Bertolini. Per lei, davvero. Si possono utilizzare tutte le metafore che si vogliono, ma più bello ancora della metafora ne è il significato. L’acqua, dal posto in cui è raccolta a quello in cui serve, qualcuno la porta. Senza, semplicemente non ci sarebbe. Senza, semplicemente chi ha sete non potrebbe dissetarsi e trovare ristoro. Mariangela come tramite. Sono le sue mani che sono mosse, il suo sorriso che ha riscaldato tante vite, le sue energie e le sue lacrime che hanno costruito. Quindi un bell’acquedotto, un bel ponte – ma senza di esso non si sarebbe andati lontano.
Questo, credo, è stato premiato. «Quelli che spesso il mondo – con il suo giudizio – considera senza importanza, disprezza, ritiene inutili o disgrazie saranno le nostre guide perché il vangelo dice che ad essi appartiene il regno dei cieli». Non ho ben capito come, ma mi affido a questa donna che lo sa. Alle sue mani, al suo sorriso.
– Giulia Galeotti, 2002
Di seguito il biglietto che Mariangela ha scritto per ringraziare del sostegno ricevuto dopo la premiazione.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.
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Vacanza, tempo di ri... di M.Bertolini
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All'Alveare si scopre l'America... e il teatro di M.T. Cabras
Esperienza travolgente di A. Bulgheroni
Danzare... Oh... Oh... Ohoo... di L. Bertolini
La quadriglia
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Il Kinnor di J.Cc e T. Lhotel
Handicap e liturgia di Enrico Cattaneo S.J.
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Il cielo di P. A. Roberti
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Premio “Donna 2002” di Giulia Galeotti
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Le parole del corpo – Recensione
Giochi per l’estate – Recensione libro