A tutto campo!
Cinque campi in Provincia la scorsa estate! Il campo di Cesenatico ha coinvolto 110 persone, forse un numero elevato, ma che dice la voglia di stare insieme e la bellezza del campo storico per la Lombardia; il campo di Fano è partito da Antonio, un ragazzo della comunità di Gratosoglio, che ha chiesto agli adolescenti e al prete dell’oratorio di venire a fare le vacanze con noi. E loro hanno risposto sì! Andora ha coinvolto sia le comunità del Piemonte che famiglie ed amici della Lombardia, in Veneto si è ritrovata la comunità di Conselve. In Galilea le due comunità si sono incontrate per tre giorni. Per tutti c’è da lavorare, perché i campi siano un’occasione di incontro nello spirito di Fede e Luce, nutrimento per i legami comunitari e non solo vacanza.
— Liliana Ghiringhelli
Accolto come fratello e pastore
Nuovo assistente della Comunità Santa Silvia, conoscevo Fede e Luce per avere accompagnato la pastorale delle Famiglia della mia diocesi. Nei giorni di formazione a Roma ho preso migliore coscienza del profetismo proprio di una comunità Fede e Luce, focolare di presenza sicura e feconda del Signore Gesù, secondo la sua propria parola, in mezzo a quanti sono riuniti nel suo nome, anche ai più piccoli, più o meno limitati in certe capacità ma non in quella di accendere nei cuori la chiamata all’amore povero e generoso, alla fraternità autentica e gioiosa. Le mie responsabilità presso la Curia romana mi hanno spinto a cercare un impegno pastorale diretto, atto a tessere legami semplici di fratellanza. Fede e Luce mi ha accolto come fratello e pastore. E comincio con gioia il cammino insieme alla mia comunità, di casetta in casetta. Grazie agli organizzatori di queste giornate, ed anche ad ogni partecipante! E per dirlo con parole della mia Provenza: longo mai!
— Luc Marie Lalanne
Ho cambiato opinione
Ai primi di ottobre si è tenuto un incontro di formazione a Isola delle Femmine, con genitori e amici ma anche ragazzi. Qualcuno di loro ha voluto subito chiarimenti sul nome del luogo: una volta scoperto che si trattava di una roba molto antica, s’è potuto procedere ai lavori, ai quali ha collaborato lietamente e utilmente don Mauro Santoro da Milano. C’è una corrente di pensiero per la quale agli incontri di formazione, che svolgono un lavoro teorico e di riflessione, partecipino persone non disabili. Propendevo anch’io per quest’idea. Ho cambiato opinione. Abbiamo sperimentato che i ragazzi ci “costringono” a utilizzare metodi (mimi, bricolage, riflessione in piccoli gruppi) più vicini alla tradizione di Fede e Luce, e ci riportano, soprattutto nelle preghiere insieme, al motivo per cui ci formiamo: crescere nella sapienza attraverso l’amore e non crescere nell’amore attraverso la sapienza. «Ti ringrazio, Padre, perché hai nascosto queste cose ai potenti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli».
— Vito Giannulo
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 148, 2019
SOMMARIO
Editoriale
Sconvolti e trasformati di Cristina Tersigni
Focus: L'incontro con la disabilità
La mia caduta da cavallo di Annick Donelli
Quegli anni tra Boston e Chicago di Luca Badetti
Tenera e magnetica di Serena Sillitto
Vittorio e la zia Minni di Maria Novella Pulieri
Intervista
Unica nel suo genere di Cristina Tersigni
Testimonianze
Lo sguardo sulla persona con disabilità di Nicla Bettazzi
Dall'archivio
Per la prima volta lontano da me di Rita Ozzimo
Associazioni
Una breccia nel muro di Cristina Tersigni
Fede e Luce
Chiamare per nome la paura della Comunità Edelweiss
Spettacoli
Non tutto è buio di Claudio Cinus
Rubriche
Dialogo Aperto n. 148
Vita Fede e Luce n. 148
Libri
La straniera di Claudia Durastanti
Who Is My Neighbor? di Amy-Jill Levine e Sandy Eisenberg Sasso
Vite straordinarie 2 di Superabile INAIL
Con occhi di padre di Igor Salamone
Diari
In curva sud di Benedetta Mattei
Mio cugino Paolo di Giovanni Grossi