Io mangio tutto. Non ci sono cose cattive che io non mangio e che non mi piacciono. Però non sono contenta se mi danno il riso in bianco e le carote. Mangio anche il riso in bianco e le carote però meglio di no. Non mi piace cucinare proprio per niente anche se vado alla scuola alberghiera. Io sono bravissima alla reception per l’accoglienza e sono brava pure come cameriera a portare i piatti e a sparecchiare. Invece io in cucina non ci vado volentieri. Ci vado perché ci devo andare sennò prendo un brutto voto. Anche a casa mamma mi dice sempre di aiutarla a cucinare. Io preparo i toast con il prosciutto cotto e le sottilette. E basta. Ne preparo due e me li mangio io. Non mi interessa proprio imparare a cucinare. Poi so fare la colazione: metto il latte freddo nella tazza e ci metto 5 “abbracci” e con il cucchiaino li faccio a pezzettini. Però mi piace più il cornetto e il cappuccino al bar davanti a scuola e alla cassa pago io.
A casa ho mamma e poi vado da nonna che è una cuoca bravissima. Poi ho pure paura di bruciarmi la mano con il fuoco. A scuola ho studiato come si fanno le cotture a vapore, a “bagnomaria”, arrosto, al forno, alla griglia, alla piastra. Ce ne sono tante. Alcune io non ho capito cosa sono. Però quando la professoressa mi ha interrogato le sapevo tutte a memoria e mi sono presa un gran bel voto: 8. Poi non mi piace il grembiule da cuoca. Non riesco a muovermi bene. I miei compagni vestiti da cuochi, col cappellone, mi fanno ridere. Sembra carnevale non un lavoro. Ma perché mi devo mettere il cappello? Io in testa non voglio niente. Mi fanno legare i capelli per forza e io non voglio proprio. Mi arrabbio sempre e faccio storie. Poi però devo farmeli legare perché è la regola e mi becco una nota sul registro. E mamma lo vede subito perché il registro lo vede anche sul suo computer e poi mi prendo pure un bel rimprovero a casa. No no, la cucina è proprio una gran bella rottura. Io mangio volentieri quello che cucinano gli altri. Tanto mi piace tutto quello che fanno. E dico bravi a tutti così sono contenti e si rimettono a cucinare un’altra volta. E io mangio.
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