Ecco, l’idea che qualcosa di così faticosamente accettabile dal punto di vista umano, quale è la disabilità, possa far emergere prospettive e domande sul profondo senso dell’umano, come queste poste da Luca Badetti, mi fa scorgere almeno un po’ della luce che trapela dalla pagina del vangelo di Giovanni sul cieco nato. Se pure non riesco ancora a capire pacificamente che quel cieco era così, dice Gesù ai discepoli, perché si manifestassero le opere di Dio… non posso negare che l’incontro con la disabilità sia davvero capace di mettere in discussione la nostra visione del mondo quando ce ne lasciamo investire e interrogare, e di offrire uno sguardo, anche su noi stessi, sorprendente e trasformante. Occasione di meraviglia che Ombre e Luci non vuole sia persa per nessuno.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 148, 2019
SOMMARIO
Editoriale
Sconvolti e trasformati di Cristina Tersigni
Focus: L'incontro con la disabilità
La mia caduta da cavallo di Annick Donelli
Quegli anni tra Boston e Chicago di Luca Badetti
Tenera e magnetica di Serena Sillitto
Vittorio e la zia Minni di Maria Novella Pulieri
Intervista
Unica nel suo genere di Cristina Tersigni
Testimonianze
Lo sguardo sulla persona con disabilità di Nicla Bettazzi
Dall'archivio
Per la prima volta lontano da me di Rita Ozzimo
Associazioni
Una breccia nel muro di Cristina Tersigni
Fede e Luce
Chiamare per nome la paura della Comunità Edelweiss
Spettacoli
Non tutto è buio di Claudio Cinus
Rubriche
Dialogo Aperto n. 148
Vita Fede e Luce n. 148
Libri
La straniera di Claudia Durastanti
Who Is My Neighbor? di Amy-Jill Levine e Sandy Eisenberg Sasso
Vite straordinarie 2 di Superabile INAIL
Con occhi di padre di Igor Salamone
Diari
In curva sud di Benedetta Mattei
Mio cugino Paolo di Giovanni Grossi