Il progetto si chiama “DisAbuse: Disablist Bullying – Experience into Change, providing the right support services” ed è stato avviato in quattro paesi europei attraverso nuovi percorsi formativi per la prevenzione e il contrasto al bullismo in casi di disabilità. Attuato nell’ambito del programma Erasmus+ e promosso da Centro Anti-Bullismo dell’Università di Dublino (Irlanda), Fondazione Mondo Digitale (Italia), Istituto Dun Laoghaire di Arte, Design e Tecnologia (Irlanda), Istituto Universitario di Lisbona (Portogallo) e Università della Murcia (Spagna), il programma ha dato risultati incoraggianti.
Dopo aver partecipato al percorso, più dell’80% dei professionisti ha dimostrato di saper identificare casi di cyberbullismo e molestie nei confronti di persone con bisogni educativi speciali o disabilità e il 96,7% di riconoscere la differenza tra bullismo e conflitto. Se all’inizio del percorso il 42,7% degli studenti intervistati considerava “normale” il fenomeno, a conclusione del corso la percentuale è scesa al 20,5%, mentre è giunta all’85,9% quella degli studenti con disabilità che ha dichiarato di conoscere le giuste misure da adottare per difendersi da episodi di molestia.
In particolare, per la valutazione del progetto sono stati ideati e somministrati questionari diversi per tipologia di destinatari: da una parte il gruppo degli esperti, formatori e insegnanti, dall’altra quello degli adulti e studenti con bisogni speciali e/o disabilità. Le domande hanno permesso di verificare il livello di conoscenza dei partecipanti in tema di bullismo e disabilità, nonché di dimostrare come il grado di consapevolezza sia aumentato con la partecipazione al programma formativo. Nel processo di valutazione sono stati presi in considerazione atteggiamenti e opinioni personali, esperienze dirette, competenze di prevenzione e risoluzione, conoscenza del fenomeno e livelli di interazione diretta/risorse/organizzazione.
Fonte: Repubblica