Un libro scritto con il cuore. Il percorso di un uomo di quarantacinque anni che, in un istante, cadendo da cavallo, lascia dietro di sé una brillante carriera di attore (fra l’altro ha impersonato Superman), lo sport (volo, equitazione, vela) e tutto il contesto di impegni nel quale ha vissuto fino a quel momento e inizia un’altra vita, durissima, totalmente diversa: la caduta gli ha provocato la frattura della spina dorsale ed è diventato tetraplegico.
I due percorsi, che sono raccontati con vivacità e passione, fino nei dettagli, suscitano quell’interesse che deriva dalla conoscenza di un uomo che, nella malattia, tra alti e bassi, ha saputo mantenere la stessa vitalità, creatività e voglia di farcela, che nella prima parte della sua vita lo avevano portato all’apice del successo. Ora si tratta di scopi e possibilità diverse: mantenere, rinvigorire, gli affetti e i contatti con la sua famiglia, continuare a compiere un’attività creativa nel cinema (diventa regista), studiare e capire i danni prodotti dalla lesione subita, essere pronto a qualsiasi sperimentazione, a qualsiasi fatica, pur di raggiungere la massima autonomia possibile, mettersi al servizio di tutti i disabili.
Dice: «Quando uscì il film Superman mi chiedevano spesso “Che cosa è un eroe?” Ora so che è chi trova la forza di perseverare e resistere nonostante gli ostacoli”.
La generosità, la popolarità, la conoscenza degli studi più recenti sull’handicap, lo portano a partecipare a convegni, conferire premi, sottoscrivere petizioni, diffondere chiarezza sulla necessità di finanziare ricerche scientifiche ad alto livello. Fonda la «Christopher Reeve Foundation», creata allo scopo di raccogliere fondi da destinare a una ricerca medica che conduca a una cura efficace e, in definitiva, alla guarigione della paralisi del midollo spinale, dare voce a tutti i portatori di handicap e sostenere i programmi che si concentrano sul miglioramento della qualità della vita per tutti i disabili.
Il titolo del libro, «Sempre io» si riferisce alle prime parole che gli disse sua moglie subito dopo l’incidente: «Sei sempre tu!».
Nicole Schulthes, 1999
Nicole Marie Therese Tirard Schultes
Ha studiato Ergoterapia in Francia e negli Stati Uniti, co-fondando nel 1961 l'Association Nationale Francaise des Ergotherapeutes, (ANFE).
Trasferitasi a Roma, incontra Mariangela Bertolini e insieme avviano nel 1971, su invito di Marie-Hélène Mathieu, le attività di Fede e Luce e partecipano all'organizzazione del pellegrinaggio dell'Anno Santo del 1975. Dal 1983 al 2004 cura con Mariangela la rivista Ombre e Luci. Per anni ha organizzato il campo estivo per bambini e famiglie sul campus della scuola Mary Mount a Roma.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.66, 1999
Sommario
Le pagnottelle di S. Giuseppe di M. Bertolini
In casa nostra la cucina è chiusa a chiave di M.Cannavò
La Sindrome di Prader-Willi
La preghiera con Maria Teresa di P. A. Roberti
Dedicato ai bambini: Francesco
Quando mangiare è un problema Intervista con M.O. Rhétoré
A tavolaaa! di T. Cabras
Rubriche
Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Libri
Io sono una donna, A. Münch
È Francesca e basta, M. Portolani, L.V. Berliri
Sempre io - Christopher Reeve, C. Reeve
Con Clara siamo in sei, P.Härtling