“Kairos”, di Paul Barakat, è il film vincitore della XXII edizione del Tertio Millennio Film Fest, festival del dialogo interreligioso che quest’anno ha avuto come tema “I giorni della rivolta. Guerra, rivoluzione e riscatto”.
Al documentario “Mother Fortress”, di Maria Luisa Forenza, menzione speciale. La premiazione si è tenuta il 15 dicembre a Roma presso il cinema Trevi. I riconoscimenti sono stati assegnati dalla giuria interreligiosa presieduta da Claudia Di Giovanni.
“Il film parla di Danny, un ragazzo down ex campione di ginnastica artistica, che fa le pulizie in una palestra di pugilato, ma sogna di salire sul ring – racconta Elena Ribet, in giuria per l’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi” -. Un segreto cambierà il suo destino. Film sciamanico, innovativo, sfidante, dove il protagonista è interpretato da Chris Bunton, attore affetto da trisomia 21, e dove la dimensione del tempo è sospesa nel kairos, al confine fra il momento supremo e l’infinito, dove ci sono l’amore e la vita”.
Il XXII Tertio Millennio Film Fest, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS), rappresenta un’occasione di dialogo interreligioso e interculturale tra le comunità cattolica, protestante, ortodossa, ebraica e islamica. “I film in competizione erano 9, provenienti da luoghi fra loro molto lontani. Hanno affrontato questioni scottanti su cui spesso ci si divide: guerra, fondamentalismo religioso, famiglia, accoglienza, dialogo. Sono temi sui quali il festival ha voluto invece promuovere un dialogo per trasmettere un messaggio importante: il cinema ci avvicina all’altro” si legge nel comunicato finale dell’iniziativa.
Queste le motivazioni della giuria:
Kairos, di Paul Barakat. Drammatico, Australia; 2018 – 87’
Kairos scardina lo stereotipo della sindrome di down come limite fisico, mentale, psicologico, relazionale e sociale. Ma Kairos ci mostra anche i diversi livelli dell’amore e dell’amicizia, con tutte le storture che la debolezza umana porta con sé. Ci svela, infine, come si possa amare il prossimo soltanto amando prima se stessi: la vera forza esistenziale sta nel coraggio di essere fedeli ai propri valori e alle proprie visioni, nell’accettare le sconfitte e imparare da esse, nell’amor proprio che porta ad evolvere, a riscattarsi, a migliorarsi e ad essere un buon esempio di vita per gli altri.
Mother Fortress, di Maria Luisa Forenza. Documentario, Italia, Siria; 2018 – 78’
In questo documentario emerge la capacità della regista di creare varchi di luce nel dramma della guerra in Siria. Nonostante il tempo delle bombe, le violenze, lo strazio dei sopravvissuti di fronte ai morti e alla morte, nonostante tutto, sono vivi i riflessi dello spirito, della disperazione che diventa speranza, dell’orrore che diventa perdono, della rassegnazione inerte che diventa ostinazione per un progetto più alto di condivisione, di riscatto dell’amore, di pace, fratellanza e sorellanza.
Fonte: Nev