Vieni e vedi. L’invito era semplice, ma di quelli che fai fatica ad accogliere. Invece settanta giovani provenienti da tutta Italia, da Galilea, Grecia, Cipro e Albania hanno detto sì e a Fano, dal 30 luglio al 5 agosto scorsi, hanno vissuto una settimana di formazione ricca di momenti di riflessione ma anche di conoscenza reciproca e divertimento. Fra testimonianze, occasioni di deserto e white party in riva al mare, i giovani si sono ascoltati e hanno ascoltato gli adulti che si sono rivolti a loro. Hanno lanciato proposte e chiesto fiducia. Sollecitano la possibilità di ripetere occasioni simili, completamente dedicate a loro e organizzate da loro coetanei, ma hanno anche capito che è nelle comunità che sono chiamati a portare la loro freschezza e la loro meravigliosa spontaneità. Sono felice di avere accompagnato, con Carla, Nives, Rosita e don Marco una équipe eccezionale. Noi adulti abbiamo portato a casa mille spunti, i giovani hanno adesso tutto un futuro da costruire, che a Fede e Luce donerà leggerezza e novità.
Ecco cosa dicono i giovani stessi…
Antonietta
Noi apprendisti abbiamo avuto la possibilità di scoprire aspetti di noi stessi sconosciuti. Per me il più forte è stato il momento al penultimo giorno in cui hanno chiesto, a me e alle altre persone con una disabilità, di benedire tutti gli altri. Mi dicevo che avrei dovuto dire solo due frasi e che sarebbe finito lì…poi quando mi sono ritrovata di fronte a tutti ho vissuto una grandissima, bellissima emozione. Ad ognuno di loro ho detto qualcosa che a mio vedere li rappresentava…una spinta in più, personalizzata, per dire “andiamo avanti” … Mi sono poi confrontata con gli altri e abbiamo capito che dobbiamo cambiare il modo di porci e raccontare FL in modo diverso. Noi giovani dovremmo dire qualcosa di diverso. A Fano ho potuto mettermi in gioco di persona tra pari (i pochi adulti coordinatori rimanevano dietro al sipario per intervenire solo quando necessario veramente). Tempo fa una persona mi ha chiesto se Fano mi avesse cambiata, si riferiva al mio modo di vedere le persone per come sono quando per la prima volta si avvicinano alla disabilità. Non importa se sei di una lingua diversa o se sei disabile: agli occhi di Dio tu sei suo figlio e non importa come sei fuori ma come sei tu dentro. Questo è quello che i ragazzi mi hanno fatto capire con la loro semplicità e la voglia di conoscere la disabilità: per aiutare non per giudicare.
Izabela Gjergji
Tutto ciò che accade ha una ragione e soprattutto un obiettivo, e il nostro obiettivo è renderci felici gli uni gli altri. Questo è ciò che abbiamo fatto meglio con la preghiera, i giochi, la confessione , gli organizzatori, i piu giovani … persone meravigliose e sinceri. Ci è stato dato l’opportunità di far sentire tutti speciali: costumi popolari tradizionali, piatti tradizionali, canti e balli che ci aggiungono il nostro entusiasmo, alla nostra sicurezza e soprattutto gioia.
Abbiamo imparato che la preghiera ci aiuta ad andare avanti, abbiamo imparato che i giochi notturni non sono spaventosi ma aumentano la collaborazione per essere vincitori e ti danno sodisfazione e il sorriso.
Soprattutto, ci siamo sentiti importanti e amati, ci siamo resi conto che con la nostra sincerita possiamo acquistare il cuore degli altri. Una “festa bianco” come il nostro cuore ci ha regalato impressioni indimenticabili. L’alba, le nostre conversazioni, le nostre “pazzie” e le notti insonni rimarranno sempre nei nostri ricordi si come rimara nel nostro cuor l’amore incondizionato.
Leticia
Volevo dire grazie, per tutti voi. Siete stati così accoglienti e gentili.
Ho imparato un sacco di cose da ognuno di voi come accettare l’altro con tutti i suoi difetti e amare me stessa. Ma il più importante da ringraziare è Dio per tutto ciò che ho. E questo è tutto. Vi voglio bene.
Sara
Siamo partiti da un desiderio: quello di condividere con i giovani la bellezza e la semplicità del messaggio di Fede e Luce. Questo sogno si è tradotto in una settimana intensa, ricca e felice. Ne veniamo fuori con dei progetti, delle aspirazioni e la volontà di metterci in gioco.
Leonardo
Quando Arianna, Efrem, Concetta, Antonietta, Silvia ed Edoardo ci hanno benedetti, tutti quanti, non saprei indicare il tempo che abbiamo impiegato, mi è sembrato un attimo e una vita allo stesso tempo, ma so che tutti noi avevamo una grande esigenza di vivere quegli istanti così liberi di esistere all’infuori dello scorrere del tempo. Ricevere la benedizione dei ragazzi che erano con noi è stato un regalo che non dimenticherò facilmente. Ognuno di loro, chi con le labbra, chi con gli occhi e chi con una carezza, mi ha detto quello che avevo bisogno di sentirmi dire. Condividere questo momento con gli altri infatti mi ha commosso, è stato come farmi passare davanti tutti i momenti della mia vita, e non solo quelli passati, ma soprattutto quelli che ancora sono chiamato a costruire, quelli che diventeranno un presente che desidero pieno di tutto quello che ho imparato e continuo ad imparare da Fede e Luce. Una delle lezioni più intense me l’ha donata Arianna quando ha benedetto la sua mamma, Silvana. Nei loro occhi ho visto la purezza del ringraziamento reciproco che si sono fatte in silenzio, senza peso, con necessità e tenerezza. Uno dei temi delle nostre giornate è stato l’accompagnamento e mai come in quell’abbraccio ho avvertito la consapevolezza che accompagnare significa essere accompagnati e viceversa.
Luigi
Abbiamo vissuto stupendi momenti, costruito tante amicizie e affrontato temi importanti. Il momento della lavanda dei piedi è sempre toccante, ci si dona totalmente all’altro. Siamo tornati a casa con un bagaglio in più di amicizie, dello spirito di Fede e Luce e di noi stessi.
Yara
È stata una bella esperienza, ho imparato a comunicare di più con gli altri e a comprenderli e mi rendo conto che la mia presenza qui farà sentire il senso di appartenenza, la cosa più importante che ho capito è che la vita non diventa più facile, ti rende solo più forte! Quindi grazie per avermi dato un’energia positiva. Ci vediamo, ciao!
Maria
Una settimana intensa, in cui frenesia, ansia, trepidazione, velocità hanno caratterizzato tutti i momenti, ma il risultato è stato trovare una grande armonia, scoprendo la profondità e la sensibilità delle persone
Victoria Kekkou
La nostra esperienza in Italia è stata una delle cose più memorabili! Ci era stato detto che avremmo avuto l’opportunità di partecipare ad un incontro di giovani, a Fano, con tanti giovani amici di Fede e Luce da vari paesi (Italia, Grecia, Albania, Cipro e Galilea). All’inizio non sapevamo che cosa aspettarci perché era la nostra prima volta che partecipavamo a questo tipo di incontro. Eravamo veramente eccitati di poter conoscere tante altre persone che avevano gli stessi nostri interessi, che avevano la nostra stessa idea di un mondo migliore, di amore e rispetto per le persone con disabilità. Il team di Cipro era costituito da Victoria Kekkou, George Moussas, Maria Moussa, Maria Iosif e Letitsia Moussa; il meeting si è tenuto dal 30 luglio al 5 agosto 2018. “Vieni e vedi” (in inglese “Come and see”) era il tema dell’incontro, significando la forte chiamata ad ognuno di noi, Venire e Vedere che cosa è Fede e Luce, vedere che cosa vuol dire condividere tutti i nostri ricordi ed espandere la gioia e l’amore. Il team organizzativo era costituito da persone italiane, veramente appassionate, motivate e che amano quello che fanno. Volevano che ogni cosa fosse ben organizzata e il risultato è stato veramente buono, dato che ogni singolo partecipante era davvero coinvolto dalle attività che venivano fatte. Il programma includeva cose come canti, inni, testimonianze, mimi, preghiere. Abbiamo imparato cose nuove; abbiamo imparato nuove canzoni e nuove idee, che ora vogliamo portare e mostrare alle nostre comunità di origine. Fede e Luce italiana è ben nota per l’energia dei canti e dei relativi gesti e questo lo abbiamo visto chiaramente a Fano. Senza alcuna difficoltà abbiamo fatto amicizia con persone di tutti i paesi; abbiamo condiviso i nostri problemi, i nostri ricordi, le nostre idee. Passare una settimana a Fano è stata davvero un’esperienza unica che ci ha aiutato tutti moltissimo ed in molti modi. Abbiamo ballato insieme, mangiato insieme pregato insieme; abbiamo passato una settimana facendo tutto insieme ed il risultato è stato quello di aver costruito forti legami di amicizia. Il gruppo di Cipro vuole dire una grande “grazie” agli organizzatori, perché ci hanno dato questa opportunità speciale, ci hanno insegnato così tante cose, hanno dato cibo alle nostre menti. Non dimenticheremo mai questa entusiasmante settimana a Fano. Il ricordo resterà nei nostri cuori e ci incoraggerà a dare ancora forza e ad amare Fede e Luce.
Amal
È stata un’esperienza davvero unica, un’esperienza di comunione! La gioia più profonda è stata quando ci siamo messi vicini gli uni agli altri come se fossimo in un momento di rivelazione… questa esperienza mi ha insegnato che c’è una strada per crescere nell’amore e nell’apertura… la religione sì, è importante per la nostra personalità, ma in quella strada abbiamo bisogno di sperimentare l’interiorità per ascoltare e vedere che anche gli altri hanno qualcosa da insegnarci … ho sentito una specie di liberazione, la liberazione di essere me stesso e cercare di trovare modi per riconoscere altri… poi le cose hanno cominciato a cambiare!
Chicca
I giovani hanno chiesto più spazio e più voce all’interno del movimento. In F&L vi sono ragazzi ricchi di talenti creativi e organizzativi, molto responsabili e con idee interessanti. Possono fare grandi cose per rinnovare il movimento, se affiancati da adulti che li aiutino a non deviare dallo spirito di F&L. I “fratelli” di ragazzi con disabilità hanno chiesto momenti di formazione per condividere problemi ed esperienze e nello stesso tempo approfondire il loro ruolo. Hanno raccontato la loro fatica di crescere nella consapevolezza di non essere il fulcro delle attenzioni dei genitori, di dovere spesso cedere nelle proprie richieste per lasciare spazio a quelle del fratello più fragile, di essere chiamati a maggiori rinunce e responsabilità rispetto ai loro coetanei e di ritrovarsi in alcuni momenti della vita a fungere loro stessi da genitori per i fratelli o persino per la madre o il padre. Ho visto ragazzi freschi, genuini, sorridenti, capaci di riflessioni profonde. Non ho notato atteggiamenti di spavalderia, arroganza o saccenteria, né ostentazione con gli amici di vestiti firmati o cellulari all’ultimo grido. Niente “civette” o “galletti”. Se è vero che i ragazzi in F&L non sono tanti, quei “pochi” che hanno scelto questa esperienza sono “la meglio gioventù” su cui il movimento possa contare.