Come dimenticare quel 6 Aprile? Quel sabato è stato speciale perché mi sono recata in redazione in viale di Valle Aurelia per festeggiare i 40 anni di un giornale speciale. Dico così perché Ombre e Luci è un giornale che da voce a delle persone speciali e da voce anche ai loro familiari. Un giornale nato con la voglia di condividere le emozioni di quando una famiglia si incontra con un’altra. Di condividere i problemi di una famiglia che poi diventano di tutti, in modo da risolverli insieme.
Ma torniamo per un attimo a quel giorno. Per me è stato speciale perché avendo da poco aperto un blog, grazie alla redazione, non solo il mio sogno è diventato reale, ma ho potuto notare che anche se scrivo piccoli pezzi tratti dalla mia realtà e dalla mia quotidianità, ho la certezza che qualcuno li legge e mi comprende.
Come la cara Nora di Milano; con lei ha avuto la possibilità di scambiare delle idee che spero di mettere in atto più presto possibile. Certo, ogni idea ha il suo tempo. Perché ogni idea va messa su un tavolo per elaborarla bene e poi farla diventare realtà. Proprio come quel sogno del blog che grazie all’aiuto di Matteo ed Emanuele è diventato realtà. Sì, perché la mia esperienza in redazione è iniziata come reporter di comunità raccogliendo le esperienze e le emozioni dei nostri incontri, ma sentivo che c’era qualcosa che mi mancava e quindi ho iniziato a pensare ad un blog tutto mio. Dopo il COVID avevo perso le speranze e invece il blog è stato reso possibile da Ombre e Luci: è uno dei tanti sogni che ho nel cassetto e che sono riuscita a realizzare.
Ombre e Luci è un giornale molto speciale: un giornale che dà voce a delle persone speciali e alle loro famiglie. Non riesco ancora a parlare dalla tanta emozione che ancora oggi ho parlando della rivista, forse perché mi sento fortunata a far parte di questa redazione che nella storia ha percorso tante tappe arrivando fino ai quarant’anni. Sì perché prima di me ci sono state tante persone importanti che hanno dato vita a questo giornale. Quindi che dirvi? Vi ringrazio ancora miei cari lettori perché ogni volta mi date la forza per andare avanti e raccontare sempre di più la realtà che ci circonda con le nostre difficoltà e le nostre disabilità. Adesso però, preferisco far parlare il video della storia di Ombre e Luci.
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