Nel corso di una riunione, Simona Zerilli, la mia responsabile, accenna a Dandelion, un nuovo programma di assunzioni in DXC Technology (l’azienda per cui lavoro) rivolto a persone nello spettro autistico. Visti i molti anni passati a Fede e Luce e i tanti amici che il movimento mi ha fatto incontrare, drizzo subito le orecchie: potrebbe essere una cosa interessante cui contribuire grazie alla mia esperienza. Chiamo Marco, il responsabile di Dandelion, e chiedo chiarimenti. Non faccio in tempo a finire la frase che mi dice «Vuoi partecipare anche tu? Facciamo insieme questa cosa?». Conosco Marco da un po’ di anni, è una persona sensibile e capace, in momenti lavorativi difficili mi è stato vicino, quindi accetto volentieri la proposta.
Nato in Australia, dal 2014 Dandelion è operativo in diversi Paesi (Regno Unito, Polonia, Bulgaria e Filippine), e si sta operando per attivarlo anche negli Stati Uniti, Arabia Saudita e Vietnam. Suo principale scopo è creare un ambiente lavorativo che consenta alle persone neurodivergenti di impiegare le loro peculiarità e potenzialità al servizio di un’azienda che offre servizi nell’Information Technology, per attività di testing e sviluppo software, acquisendo le competenze necessarie, crescendo così come dipendenti e come individui. Per le persone neurodivergenti, Dandelion di DXC è un’opportunità di sviluppo di competenze tecniche per ottenere un impiego lavorativo significativo a lungo termine in ambiente IT. Per le organizzazioni, invece, è un’opportunità per assicurarsi le capacità uniche che spesso si associano alla neurodiversità, come quelle del pensiero visuale, il conforto di attività di routine pianificate, l’accuratezza, l’onestà, la forte attenzione al dettaglio e la capacità di identificare errori, tutte caratteristiche di valore nel mondo dell’informatica.
I risultati finora sono stati superiori alle aspettative. Qualche cifra di riferimento: il 92% delle persone coinvolte ha proseguito il cammino lavorativo con DXC, il 75% ha espresso un alto livello di soddisfazione per il lavoro che si trova a svolgere, la produttività nei progetti coinvolti è cresciuta tra il 30% e il 40%, il 100% dei progetti ha offerto a persone con neurodiversità una posizione permanente al loro interno dopo il completamento del percorso Dandelion.
In Italia realtà simili sono già esistenti, anche se la percentuale stimata di persone nello spettro autistico che lavorano è intorno al 10%. Esistono aziende che si sono costituite proprio per assumere personale nella neurodiversità, ma sono comunque realtà poco note. Dandelion mantiene comunque una sua innovatività: non parliamo più di aziende che si costituiscono per far lavorare persone con disabilità, ma di un’azienda nata per fare profitto che comprende che le capacità di una persona neurodivergente possono costituire un notevole valore aggiunto. Le persone coinvolte sono soprattutto quelle nella sindrome di Asperger (Livello 1 del grado di autismo), ma sono state impegnate anche persone con ADHD (disturbo da deficit di attenzione), iperattività e dislessia.
Il percorso di assunzione – che si svolgerà presso la società Untapped che poi fornirà personale consulente alla DXC Tech – seguirà i classici passi: richieste di lavoro tramite l’iscrizione al portale del programma Dandelion, un colloquio con personale esperto che valuterà le capacità tecniche e relazionali della persona per capire se sarà in grado di sostenere un lavoro in azienda, un regolare contratto retribuito, un percorso di formazione, presumibilmente in modalità da remoto (cioè da casa connesso a un computer) e avvio in un progetto di sviluppo o test del software, parzialmente in modalità da remoto, parzialmente in presenza presso una sede dell’azienda. Il gruppo di lavoro che si è costituito è estremamente motivato a portare avanti tale iniziativa e anche il management dell’azienda è stato immediatamente disponibile a supportare il programma. Ora siamo pronti a partire.
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