Ancora negli anni Settanta, i ragazzini di Girifalco, in Calabria, andavano a giocare a pallone all’interno del manicomio del paese perché lì «il campo aveva le porte» e la suora dava loro anche la merenda. Quei bambini erano educati dai genitori a non chiamare pazzi i ricoverati che uscivano per andare al bar, al cinema o per le case, accolti per una sigaretta o un caffè. Oltre le terribili storie di ricoveri determinati soprattutto dall’indigenza sociale più che da vere e proprie psicosi, oltre i trattamenti “terapeutici” devastanti e le teorie psicologiche alieniste e lombrosiane che chissà quanto abbiamo davvero superato, le tante voci partecipanti a questo podcast facilmente accessibile raccontano bene un pezzo di storia e di attualità del nostro Paese: per incrociare barlumi di un’avanguardia nel sistema delle porte aperte di inizio novecento e le contraddittorie, eppur preziose, possibilità economiche fornite da un equivalente delle Fiat nel meridione d’Italia.
Il paese dei pazzi
Autore: Michela Mancini
Pubblicato: Puntate: 4 da
Durata: 120 minuti circa
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.166