L’altro giorno, nel pomeriggio, mentre mamma e papà riposavano, ho deciso di rimettere un po’ di ordine nella mia cameretta. Ho trovato un grande contenitore con tante foto di quando io, mia sorella e mio fratello eravamo piccoli… Quanti ricordi!
Non posso fare a meno di ringraziare una delle mie zie che sostituiva la mia mamma quando questa era impegnata per lavoro.
Cara “seconda mamma” zia Cosima,
grazie per averci cresciuti quando eravamo piccoli nella casa della nonna che ci ricorda tanti momenti belli della nostra infanzia. Quando avevamo la fortuna di dormire da voi, quante dolcezze… ci cantavate la ninna nanna per poterci addormentare e al mattino invece: Branca, Branca, Branca, Leon, Leon, Leon, l’Armata Brancaleone doveva far presto e prepararsi per andare a scuola…
E non mancava anche qualche piccolo danno che ho fatto nella camera del nonno Salvatore quando ho rotto la lampada che era sul suo comodino. Ricordo quando all’Epifania aspettavamo la Befana e lo sforzo che facevamo per stare tranquilli altrimenti “la Befana non viene”… dicevate. Ma la Befana veniva sempre e con tanti regali.
E i dolci che tu facevi, le torte, i biscotti e… ricordo anche i taralli ricoperti di zucchero che ci portava la zia Maria. Tu non ci crederai ma ricordo ancora il sapore della “farina lattea” che mi preparavi quando ero ancora piccolissimo.
Il Natale poi era la più bella festa: il piccolo Presepe, le stelle filanti, il corteo che attraversava tutte le camere della casa della nonna prima di “far nascere Gesù bambino nella grotta”, cantando “Tu scendi dalle stelle”…
E poi arrivava carnevale, le fotografie mi ricordano anche io vestito da Zorro e mio fratello da sceriffo… e ora? …Ora siamo adulti sì, ma questi ricordi riempiono tutta la nostra vita di dolcezza e di una serenità che non potremo mai dimenticare.
Grazie “seconda mamma” zia Co’ per averci fatto vivere un’infanzia così ricca di emozioni.
Dal tuo nipote Efrem
Ps. Tutti questi ricordi sono conservati sì nel grande contenitore di vecchie foto ma soprattutto nel mio cuore di bambino ormai diventato un uomo del ventunesimo secolo.
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