Era una domenica di aprile, il gruppo Fede e Luce di Cesano Boscone Messaggeri di gioia si trovava in oratorio San Giustino per il classico pomeriggio insieme. Mentre si davano gli avvisi al gruppo, Nives ci propone di andare a pranzo da PizzAut. L’invito è allettante e diciamo subito di sì quindi Paolo si collega al sito delle prenotazioni e la prima data utile era… domenica 1 ottobre 2023! Gli diciamo subito: blocca! Prenota per 15 persone! Poi si vedrà. Il nostro stupore è stato che abbiamo prenotato con ben cinque mesi di anticipo: è proprio un posto rinominato e ricercato.

Vi spiego brevemente che cos’è PizzAut: «È la prima pizzeria gestita interamente da ragazzi autistici… – scrive il sito ufficiale – che insieme a Nico, fondatore di PizzAut e papà di un bimbo autistico, sta costruendo un grande progetto di inclusione, una grande opportunità per il futuro per i ragazzi autistici. È l’occasione per molti ragazzi autistici di guadagnare dignità, indipendenza e autonomia attraverso il lavoro, perché tutti insieme possiamo nutrire l’inclusione. Perché la pizza? Perché è semplice, è genuina, è familiare, ti permette di liberare la fantasia ed è veloce da preparare. Sono un gruppo di sognatori che pensa si possa costruire un mondo migliore… tutti insieme anche grazie a noi.»

Verso i primi di settembre abbiamo iniziato ad avviare le catene telefoniche e subito le adesioni sono state numerose perché Pizzaut è un locale famoso, se ne sente parlare tanto in televisione e quindi la curiosità di vedere i ragazzi in azione sul posto di lavoro ci ha invogliato ad andare. Infatti le adesioni arrivate erano circa 25 e quindi Nives ha subito mandato mail per aumentare i posti da 15 a 25; da circa una settimana prima, iniziava l’emozione e l’agitazione e abbiamo organizzato come recarci da PizzAut perché si trova a Cassina de Pecchi e le possibilità erano due: un gruppo è andato con i mezzi ATM e un gruppo è andato in auto.

È stata una bellissima giornata di sole, faceva caldo, ma puntuali come un orologio svizzero alle 13 eravamo tutti all’ingresso del locale. Un cameriere ci è venuto a prendere e ci ha condotto nel salone dov’eravamo divisi su due tavolate. Wow che meraviglia! Che locale spettacolare; che belle frasi scritte sui muri; i ragazzi con la divisa da camerieri, qualcuno con la maglietta scritto staff, che belli, che emozione vederli in azione.

A ogni tavolata si è avvicinato un cameriere che ha preso le ordinazioni, prima ci ha proposto un antipasto di fiori di zucchine fritti e abbiamo accettato, e poi abbiamo ordinato le pizze tutte speciali, particolari, sfiziose; il cameriere si è segnato tutto, era un po’ agitato e preoccupato, ma abbiamo cercato di rassicurarlo che andava tutto bene. Lui stesso ci ha detto «non devo sbagliare, devo fare tutto per bene, devo fare bella figura, ci tengo a fare bella figura». Gli antipasti sono arrivati subito e anche le pizze in tempi brevi erano a tavola. Pizze buone, leggere e deliziose. Appena giunto il beveraggio abbiamo fatto un bel cin cin di buon augurio a tutti. Dopo la pizza dolce fatto dai ragazzi… buonissimi! Che staff! Che bravi, veramente ben organizzati e collaudati. Dopo aver pagato e salutato abbiamo chiesto al responsabile se era possibile fare una foto ricordo con tutti i ragazzi e lui ci ha detto di sì; ci ha detto andate fuori dal locale che vi porto tutti i ragazzi e così, ciak! Scattata foto di gruppo, wow che spettacolo.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.165

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Alla scoperta di un ristorante inclusivo ultima modifica: 2024-06-20T10:45:25+00:00 da Flora Atlante

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